Milano – Hanno ammesso di aver strappato dal polso l'orologio da mezzo milione di euro a Carlos Sainz Jr. affermando però che la rapina è stata improvvisata e non pianificata.
Nessuna pianificazione
I tre giovani rapinatori, originari del Marocco, arrestati in piano centro a Milano dopo la rapina al campione di Formula Uno, sono stati interrogati dalla gip Sofia Fioretta, e hanno spiegato di essere arrivati da Marsiglia nella giornata di ieri e di aver agito senza alcuna pianificazione, ma solo perché hanno visto il vistoso orologio al polso dello sportivo, che peraltro non avrebbero neppure riconosciuto.
Uno è minorenne
Uno dei tre, che inizialmente è stato identificato come 18enne, è risultato essere 16enne e quindi per lui quindi procederà la Procura per i minorenni e nelle prossime ore lascerà il carcere di San Vittore per essere trasferito in un Centro di prima accoglienza in attesa dell'udienza di convalida davanti al gip del Tribunale competente.
La regia del colpo
I due maggiorenni, invece, durante l’esame, non sono andati oltre le ammissioni degli addebiti: non hanno fornito alcuna indicazione o indizio in merito all'ipotesi di una regia dietro la rapina di ieri così come dietro colpi simili in cui il bottino sono orologi di lusso.
Arrivati da Marsiglia
Stando alla loro versione, erano arrivati ieri stesso a Milano da Marsiglia con l'intenzione di cercare un lavoro. Non avrebbero inoltre riconosciuto il ferrarista, ma lo avrebbero avvicinato solo perché portava al polso il vistoso orologio, un Richard Mille edizione Alexander Zverev.
La decisione del giudice
La giudice si è riservata di decidere sulla richiesta di convalida dell'arresto e di custodia cautelare in carcere avanzata dal pm Silvia Bonardi. Il provvedimento, che pare scontato, è atteso per domani.