MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Sala contestato dagli ebrei: "Sempre assente, ora cambi"

Il consigliere dem Nahum: il Pd? Bene Schlein, non le parole di certi militanti. Oggi il voto in Consiglio comunale: l’odg chiederà una "tregua umanitaria".

Daniele Nahum, consigliere comunale del Pd, esponente della comunità ebraica, si aspettava martedì sera nella sinagoga la contestazione al sindaco Giuseppe Sala, assente all’evento di solidarietà a Israele perché in missione a Barcellona?

"No. Sapevo del malumore nei confronti del sindaco di un pezzo importante della comunità ebraica, ma non mi aspettavo fischi così plateali nel corso di un’iniziativa pubblica, quando la presidente del Consiglio Elena Buscemi ha portato il saluto del sindaco. Non pensavo potesse accadere".

Perché la comunità ebraica ha contestato Sala?

"Prima di rispondere a questa domanda vorrei premettere una cosa. La comunità ebraica – 8 mila persone a Milano, di cui 5.100 iscritti, tra questi in 1.500 partecipano alle iniziative – in questo periodo è in tensione per tutto quello che sta accadendo in Israele. Non solo. Nelle manifestazioni pro-Palestina, pur legittime, è stato urlato “morte agli ebrei’’ in arabo e ciò a livello inconscio ha risvegliato nella comunità paure e incubi antichi e provocato un certo nervosismo".

Tanto da far contestare il sindaco?

"A Sala si imputa il fatto di non aver praticamente mai partecipato, dalla sua elezione nel 2016 in poi, a un evento organizzato dalla comunità ebraica. Pisapia, invece, era presente. Certo, Sala è andato a iniziative in un cui c’era la senatrice a vita Liliana Segre. Ma visto che il presidente della Regione Attilio Fontana è sempre presente e il Comune comunque manda un suo rappresentate, l’assenza del sindaco si è notata. Se posso dare un consiglio non richiesto a Sala, dovrebbe partecipare di più alle iniziative della comunità ebraica da qui alla fine del mandato. Ma c’è un altro elemento".

Quale?

"Gli esponenti della comunità sono più schierati con il centrodestra. Ma come ha ben detto martedì sera il presidente Walker Meghnagi, i fischi a Sala non sono giustificabili. Dal mio punto di vista sono stati imbarazzanti perché Sala rappresenta un’istituzione".

Meghnagi, però, subito dopo ha chiesto al Comune di condannare le manifestazioni antisemite a Milano.

"Sala, dopo il pogrom di Hamas, si è subito espresso a favore di Israele, dicendo “sappiamo da che parte stare’’. In più, il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno per mettere le bandiere di Israele e della pace sulla facciata di Palazzo Marino, cosa che è stata subito fatta".

La bandiera della pace di fianco a quella di Israele è un’idea che è piaciuta alla comunità ebraica?

"No, non è piaciuta, ma il Consiglio comunale è composto da 48 esponenti politici con punti di vista diversi. La politica è mediazione, ma quell’odg condannava Hamas e indicava la soluzione dei “due popoli e due Stati’’".

Il suo odg sugli ostaggi in mano ad Hamas, invece, non è stato ancora approvato dopo tre sedute del Consiglio comunale. Come mai?

"Ricordo che quell’odg, due settimane fa, è stato bloccato dal capogruppo di FdI Riccardo Truppo, che si è impuntato su un cavillo. Domani (oggi, ndr), comunque, dovremmo votare il testo e dare una risposta anche alla richiesta di Meghnagi al Comune. Certo, il documento è una mediazione, chiederà una “tregua umanitaria“, cosa che so già che creerà dei mal di pancia nella comunità ebraica. Personalmente io non sono per un cessate il fuoco, perché Hamas va espulso da Gaza, una questione che riguarda anche i palestinesi, non solo Israele".

Il Pd nazionale ha una posizione che la soddisfa sulla guerra israelo-palestinese?

"La linea di Elly Schlein sì, ma una parte dei militanti del Pd, minoritaria ma visibile, usa termini che mi preoccupano: chi utilizza le parole “Israele sta compiendo un genocidio’’ trasforma l’antisionismo in antisemitismo. Il rabbino di Milano Arbib li ha definitivi “antisemiti inconsapevoli“. Il Pd nazionale dovrebbe intervenire".