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Fase 2, tutti i dubbi di Sala: "Famiglie con figli, mascherine e parchi: così non va"

Il sindaco di Milano critico anche sulla app 'Immuni': "Se ne parla da tempo ma non si sa ancora nulla"

Il sindaco Giuseppe Sala nel corso del videomessaggio

Milano, 27 aprile 2020 - Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, all'indomani della coinferenza stampa del premier Giuseppe Conte sulle misure per la Fase 2, solleva alcuni dubbi. Lo fa nel suo consueto messaggio sui social dove dice: "A me rimangono quattro dubbi e lo dico anche a valle di lunghe conversazioni con altri sindaci".

Il primo riguarda le famiglie con figli: "Come potremo aiutare le famiglie i cui genitori potranno tornare a lavorare e dove ci sono bambini piccoli. Vi segnalo che a Milano ci sono 120mila nuclei familiari con bambini fino a 14 anni. Ecco non è chiaro come li aiuteremo e questo è importantissimo". Il secondo dubbio riguarda le mascherine: "Non è che si sia chiarito come verranno distribuite e soprattutto non si è chiarito come, in che modalità e dove dovranno essere obbligatorie", ha detto il sindaco passando poi al terzo punto: "Spazi all'aperto, soprattutto i parchi: questa è una cosa che ha fatto arrabbiare noi sindaci, perché di fatto dice apriteli e poi li controllate e controllate il fatto che non ci siano assembramenti. Non siamo nel film di Spielberg Minority Report dove prevedi prima i crimini. Non è così, non è per niente semplice". Infine, l'ultimo dubbio è su 'Immnuni', la app per il tracciamento su cui il premier non ha speso neanche una parola: "E' da troppo tempo che se ne parla e ancora non se ne sa nulla - sottolinea il sindaco meneghino - ne parlavo con il sindaco di Seoul e lui mi diceva che lì è stata fondamentale. Ok, loro sono molto evoluti ma noi non siamo l'ultimo paese del mondo".

Sala ha parlato anche della necessità di far comunque ripartire l'economia: "Conte ha detto tante cose, ma in sostanza ha dato un messaggio: è necessario tornare a lavorare e il tornare a lavorare non è privo di rischi". A questo proposito, il sindaco ha sottolineato che "è necessario tornare a lavorare perché la nostra manifattura è indirizzata soprattutto all'export e ce ne siamo vantati per molto tempo: se le nostre aziende non sono in grado di reggere la concorrenza internazionale, falliranno e si perderanno posti di lavoro"-