MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Sala: il nuovo assessore è Bardelli. Malumore Pd sul tecnico della Cdo. Barberis, promozione senza firma

Il sindaco: "L’avvocato? Competenza ed etica". Dopo la nomina cede subito le quote del suo studio legale . Il dem Capelli: "Noi avremmo fatto scelte diverse, ma la nostra è una grande alleanza collettiva". L’ormai ex capogruppo diventa capo di gabinetto: non con l’incarico da dirigente perché è stato eletto.

Sala: il nuovo assessore è Bardelli. Malumore Pd sul tecnico della Cdo. Barberis, promozione senza firma

Sala: il nuovo assessore è Bardelli. Malumore Pd sul tecnico della Cdo. Barberis, promozione senza firma

Il dopo Pierfrancesco Maran, ormai vicino all’elezione all’Europarlamento, ha un volto e un nome: Guido Bardelli, 64 anni. Sarà lui il nuovo assessore comunale alla Casa. Il sindaco Giuseppe Sala spiazza tutti, soprattutto il Partito democratico, e sceglie un tecnico, cioè un avvocato di diritto amministrativo che è stato presidente della Compagnia delle Opere, associazione imprenditoriale di ispirazione cattolica, considerata più vicina al centrodestra che al centrosinistra.

"Sì, Bardelli è il nuovo assessore – conferma il primo cittadino a margine di un evento, dopo l’anticipazione apparsa sul Corriere della Sera –. Sui tempi di nomina vedremo, perché è necessario che l’avvocato faccia alcuni passaggi per svolgere il ruolo in Comune: cedere le quote della società (lo studio legale Ammlex in cui lavora, ndr). Ci vorranno una o due settimane. La sua è una scelta di vita". Lo studio Ammlex, poco dopo, rende noto che "Bardelli ha già comunicato e formalizzato il recesso dalla struttura associativa con la conseguente cessione delle quote di Ammlex in suo possesso". I tempi di nomina ad assessore potrebbero essere più brevi rispetto alle iniziali previsioni del primo cittadino, dunque.

Il Pd milanese non ha gradito la scelta di Bardelli. Il segretario dem Alessandro Capelli, in una nota, sottolinea: "Pensiamo che il centrosinistra sia una grande alleanza collettiva sociale e, non nascondendo che avremmo fatto scelte diverse, lavoreremo per essere sempre più determinati nella costruzione dell’indirizzo politico della città sulla base dei nostri valori". Sala, intanto, difende la sua scelta "basata su due concetti: competenza ed etica. Conflitto di interessi tra avvocato e assessore? No, Bardelli lascia le sue quote. Dem scettici? Il sindaco sceglie gli assessori con atto fiduciario. I partiti, invece, possono esprimere o meno la loro fiducia nei confronti del sindaco. Rispetto il Pd, è il mio partito di riferimento. Ma chiedo rispetto per le mie scelte".

Quali gli obiettivi indicati da Sala a Bardelli? Il sindaco risponde così: "La gestione delle case popolari comunali ma soprattutto trovare soluzioni abitative per quella fascia di popolazione che sta poco più su dei meno abbienti. Si può valutare qualche partnership con i privati? O che il Comune costruisca case? Questo credo che sia il problema numero uno adesso per Milano". Bardelli, sposato, quattro figli, ha esperienza nei settori dell’urbanistica e dell’edilizia – uno dei temi-chiave in Comune a causa del conflitto con la Procura – e lavorava nello studio legale in cui c’è anche l’ex vicesindaca Ada Lucia De Cesaris. Negli anni scorsi il tecnico ora scelto per il ruolo di assessore ha creato “Milano da fare“, un gruppo formato da professionisti e imprenditori con lo scopo di mettere nero su bianco un Piano Casa. L’obiettivo che ora gli ha indicato il sindaco. Sala, infine, annuncia il secondo tassello del rimpastino: il capogruppo del Pd Filippo Barberis nominato nuovo capo di gabinetto del sindaco: "Penso lo possa fare molto bene". Ma da Palazzo Marino segnalano un problema tecnico-legislativo. Gli eletti in Comune non possono diventare subito dirigenti. Serve uno stacco temporale. Un ostacolo che l’amministrazione intende superare pensando a un contratto diverso per Barberis, non da dirigente, in modo che l’ex capogruppo Pd possa svolgere di fatto il ruolo di capo di gabinetto di Sala ma senza potere di firma, che resterebbe in capo al city manager Christian Malangone.

Insomma, un capo di gabinetto “dimezzato“ per poteri ma anche per retribuzione. Perché un conto è essere assunto da dirigente ex articolo 110, un altro da collaboratore ex articolo 90. Come nuovo capogruppo del Pd, infine, i “papabili“ sono Federico Bottelli o Beatrice Uguccioni.