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di Massimiliano Mingoia
Milano non “guferà’’ contro il Governo Meloni, anzi il sindaco Giuseppe Sala spera che la neopremier venga presto nel capoluogo lombardo per discutere con lui del dossier Milano. L’approccio del Comune targato centrosinistra nei confronti dell’esecutivo nazionale a trazione sovranista è all’insegna del fair play. Nessuna polemica preventiva contro la nuova presidente del Consiglio ("lasciamola lavorare"), Palazzo Marino è disponibile a dialogare con la Meloni per il bene del capoluogo lombardo. Sala è convinto che l’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia presterà molta attenzione al Nord, dove il partito della Meloni è riuscito a doppiare la Lega di Matteo Salvini in Lombardia alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre. "Sì, il Governo si occuperà del Nord, ciò deriva da un input della premier, che conosce bene la delicatezza della situazione e il valore che Milano può dare", sottolinea il primo cittadino, che subito dopo aggiunge: "Io con la Meloni ho un rapporto da tempo, le distante sono evidentissime, però credo che su questo punto preciso non abbia dubbio di quanto sia importante che Milano vada bene. Su questo sono tranquillo".
Sala svela di essersi scambiato qualche messaggio con la presidente di FdI nei giorni scorsi: "L’aspetto a breve a Milano, quando potrà. Ci siamo scritti nei giorni scorsi. Vorrei che venisse presto per affrontare il dossier Milano che, pur su una via ben definita, merita tanta attenzione. Non posso che ribadire quanto detto nei giorni scorsi. Non è che uno, da sindaco di Milano, si può mettersi a gufare perché questo Governo vada male. È per il nostro Paese. Io farò la mia parte perché il Governo e il nostro Paese vadano bene attraverso il supporto di Milano. La nostra città merita attenzione perché il tema non è solo il Pil, ma Milano ha tante università, qui c’è tanta partecipazione dei cittadini, è una città molto internazionale che sui diritti sa stare al passo con i tempi e ha fatto la sua parte. Io porterò avanti queste istanze con garbo e fermezza".
Il sindaco è cauto nel dare le pagelle ai nomi dei nuovi ministri: "Non mi azzardo a dare giudizi sui singoli, prima vediamoli lavorare. È chiaro che ci sono ministeri che sono particolarmente critici, da quello dell’Economia al successore di Cingolani all’Ambiente. Perché la situazione è delicata. Per Milano è evidente che il ministero con cui i rapporti sono più continui è quello alle Infrastrutture affidato a Matteo Salvini. Magari parlando di cose concrete andremo più d’accordo. Si tratta di capire cos’è il meglio per la città" Sul ministero dell’Innovazione con sede a Milano che non è stato realizzato, però, Sala lancia una frecciata al leader della Lega, che per primo aveva lanciato la proposta: "Era solo una boutade elettorale".
Il numero uno di Palazzo Marino, infine, partecipa alla presentazione del libro di Tonia Cartolano “Leaders. Donne e storie di straordinaria normalità” all’Università Cattolica e commenta la scelta di definire della "natalità" il ministero guidato da Eugenia Roccella: "La natalità è un tema fondamentale: tra non tantissimi anni avremo il 50% di italiani che lavorano, e il 50% in pensione. Questo è il momento per la pianificazione a lungo termine, di un sistema che dice che questa è diventata una priorità. E lo dovrebbe essere sia per il governo sia per tutti noi. Oggettivamente una donna presidente del Consiglio – donna e madre – potrebbe immaginare di andare in questa direzione. In questo momento storico, se si deve immaginare di mettere i soldi per una cosa straordinaria, penso siano scuole materne e asili gratis".