C’eravamo tanto amati. Non c’è pace nel rapporto tra il sindaco Giuseppe Sala e il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Dopo l’attacco di domenica, su Avvenire, da parte dell’ex Rottamatore ("Se Beppe Sala vuol dare una mano al centro riformista – superando le precedenti sbandate per i Verdi o per Di Maio – è il benvenuto. Credo che il modo più concreto che ha per aiutare sia tenere Milano più sicura di com’è oggi"), ieri mattina, a margine della cerimonia al Sacrario dei Caduti, è arrivata la replica del primo cittadino, aspirante federatore del nuovo centro alleato con il Pd di Elly Schlein: "Quella di federatore è chiaro che è una bella definizione che piace molto ai media. Io non mi sono mai proposto come federatore. Ma se vogliamo parlare un po’ più seriamente, Io credo che Renzi sia infederabile. Nel senso che è molto difficile immaginare che si faccia federare. E comunque sarebbe una cosa che va al di là delle della mia umana capacità. Rispetto alle sue critiche non voglio rispondere per due motivi. Io sono uno dei milioni di italiani che ha creduto in Renzi e me ne devo ricordare, il secondo motivo è che se comincio a dibattere e a rispondere poi finiamo in una polemicuccia giornaliera, che forse vuol dire fare il suo gioco ma non il mio".
Sala fa sapere anche di tenere contatti con uno dei nemici giurati di Renzi, il leader di Azione Carlo Calenda ("Non è un problema di formula partitica ma di idee e probabilmente anche di persone nuove perché altrimenti non ce la si fa") e sottolinea che il progetto del nuovo Centro ha come obiettivo le elezioni politiche del 2027: "Penso che molto difficilmente si andrà alle elezioni anticipate. Il centrosinistra deve prepararsi per il 2027".
Renzi, intanto, legge in agenzia le dichiarazioni del numero uno di Palazzo Marino e parte al contrattacco: "Leggo di un leggero risentimento di Beppe Sala per la mia intervista ad Avvenire. Non capisco la reazione polemica del mio amico Beppe, cui ricordo che ha fatto bene a credere in me. Almeno quanto ho creduto in lui confermandolo alla guida dell’Expo nel 2014 e scegliendolo come candidato nel 2016. Se il disegno di Beppe è fare il federatore, gli auguro buon lavoro e gli suggerisco di essere molto paziente e poco permaloso. Noi saremo al suo fianco per avere più sicurezza a Milano, argomento che è molto sentito e che è fondamentale per la crescita di tutto il Paese".
Calenda, infine, non vuole commentare il duello tra Sala e Renzi ma esprime un giudizio positivo sul primo cittadino: "Sala è un sindaco che noi sosteniamo, io ne ho stima ovviamente. Ci parliamo e spesso commentiamo qual è la situazione generale. Lui fa il sindaco di Milano, è un lavoro molto complicato".