Milano – A chi gli ha chiesto del fenomeno delle ronde anti-Maranza che a Milano si sono già rese responsabili di brutali violenze, il sindaco Giuseppe Sala ha risposto: “Non vanno bene, la giustizia deve eresse gestita dalle forze dell’ordine”. Negli ultimi giorni, la questione dell’insicurezza percepita tra i milanesi è tornata in primo piano nel dibattito pubblico, con reazioni di inquietante sostegno alle ronde da parte di molti cittadini.
Sulla sicurezza “lo sforzo messo in campo oggi è il massimo possibile ed aumenterà ancora, le pattuglie stanno aumentando”, ha detto il sindaco, spiegando che “la situazione è difficile ma a fine mandato (nel 2027, ndr) vedremo risultati più concreti. È evidente che la situazione non è preoccupante se si guardano le statistiche. Ma la gente è preoccupata, io devo soprattutto ascoltare i cittadini e la loro sensibilità. Le questioni sono soprattutto i reati predatori da strada e l'abbassamento dell'età di chi commette reati”.

I dati sulla sicurezza a Milano
Milano è la città con più reati d’Italia: nel 2024 i dati del Ministero dell’interno hanno eletto per il settimo anno di fila il capoluogo lombardo come la provincia con più reati denunciati a livello nazionale. Dal 2021 al 2023, le rapine sono aumentate del 25 per cento, gli scippi del 17 per cento e i furti con destrezza del 36 per cento.
Tra le città lombarde, è la prima in assoluto per denunce per furti con destrezza (circa 85.100 denunce nell’ultimo anno), rapine (3.360) nonché spaccio e traffico di droga (1.620). Mentre è seconda in classifica per violenze sessuali (391 nel 2023), scippi (1.800) e danneggiamenti (16.770). Benché nell’ultimo anno la microcriminalità sia leggermente diminuita, la questione è considerata uno dai milanesi dei problemi principali.
Anche per questo, da gennaio, sono state create le “zone rosse”, cioè aree in cui le forze dell’ordine hanno maggiori poteri. In una sola settimana dall’istituzione delle zone rosse, il numero di controlli e allontanamenti di “soggetti pericolosi” ha superato quello che città come Bologna e Firenze hanno raggiunto in circa tre mesi.