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Sala: “Candidato alla Regione? Mai dire mai”. E sul Salva Milano: “Decida il Parlamento ma in fretta”

Il sindaco a “Amici e Nemici” su Radio24 ha toccato molti aspetti spinosi come la questione stadio, il suo successore e i rapporti con Pd e centrosinistra. “Non ho mai visto un momento di debolezza così della politica”

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Milano, 15 febbraio 2025 – È un Giuseppe Sala a tutto braccio, quello che ad “Amici e Nemici su Radio24” ha risposto alle domande dei giornalisti su tutti i fronti: dallo stadio alla possibilità di ricandidarsi alle prossime elezioni comunali, ma anche i rapporti con Pd e centrosinistra e le strategie per battere il centrodestra. 

Gabrielli successore?

Franco Gabrielli è una persona di grande valore ed esperienza e umanamente è un gran piacere lavorare con lui, non mi spingo a dire che può fare il sindaco di Milano: lui dice di no sia chiaro ma potrebbe certamente avere un futuro in politica. ​​​​​​Ho promesso alla mia parte politica di non intervenire sul tema del mio successore perché dopo alcune affermazioni ho suscitato qualche mal di pancia".

Al Pirellone?

"Candidato alla Regione? Prenderei in considerazione tutto, potendo dare il mio contributo ma comunque mancano due anni alla fine del mandato da sindaco. Francamente non lo so, nella vita ho fatto le cose senza chiedere un favore a nessuno ma dicendo: “io ci sono e vediamo cosa posso fa”.

Bis?  

“Il bis? Prenderei in considerazione anche tutto potendo dare il mio contributo ma francamente non lo so. Noi non riusciamo parlare al ceto produttivo, non riusciamo a parlare al Nord e prendiamo legnate ovunque. Non illudiamoci che arriva il grande interprete di un nuovo momento e si vince.

Se non si cambia il modo in cui ci si raffronta con il Nord, con l'imprenditore e con chi lavora con lui continueremo a perdere. Non so se l'identikit del candidato governare della Lombardia deve essere un politico o un esponente della società civile, ma se non impariamo a parlare con il ceto produttivo continuiamo a perdere”.

Giuseppe Sala, sindaco di Milano alle prese con il pallone (e con il dilemma di San Siro)
Giuseppe Sala, sindaco di Milano alle prese con il pallone (e con il dilemma di San Siro)

Stadio

"Nessun ultimatum alle squadre sullo stadio di Milano: sia i club che il Comune vogliono concludere la cessione entro l'estate. Noi oggi stiamo dicendo che si tratta di lavori che richiederanno anni. Noi pressiamo molto sui tempi", conclude. ul nuovo stadio a Milano in "questi giorni ci sono un po' di discussioni perché noi pressiamo sui tempi".

"La cessione è complicata, non si parla solo di stadio ma di aree, rassicuro però i milanesi che i diritti volumetrici sono quelli previsti e non regaleremo niente, inoltre il prezzo è deciso dall'Agenzia delle entrate". 

Salva Milano

"Ho visto un documento di Anci del primo marzo 2024 relativo al Salva Milano: un anno, povero Paese. Un anno di tempo, dove vogliamo andare? Ma possibile che ci sia bisogno sempre di questi tempi, che non è quello che vuole la gente?

Quello che noi chiediamo al Parlamento è una interpretazione: ce la diano, se non lo faranno vedremo cosa fare. Non ho mai visto un momento di debolezza così della politica ma anche la politica europea che in questo momento non tocca palla".

Fatica

“Quando ho iniziato a fare il sindaco, i cittadini mi salutavano dicendo “buon lavoro sindaco”. Questa fase è durata molto. Ultimamente, in tanti mi dicono 'tieni duro sindaco'. Una cosa che già rende l'idea della fatica. Non voglio essere ringraziato. Vorrei piuttosto che mi dicessero che ho fatto la mia parte, pur nel limite delle mie possibilità. Oggettivamente, credo di aver provato a dare tanto a questa città"