MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

“A chi dovevamo chiedere la valutazione, alla Nasa?”. Sala risponde sul caso San Siro e sfida i “signori del no”

Sala: “Troppo bassa la valutazione dell’area? L’ha fatta l’Agenzia delle entrate. La possibilità che il Comune paghi la demolizione di San Siro è pari a zero”

Il sindaco Giuseppe Sala, 66 anni: sul suo tavolo il futuro di San Siro

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​​​​​​MILANO – Il caso San Siro, certo. Ma non solo. Il sindaco ridimensiona la gravità dell’apertura del fascicolo da parte della Procura su eventuali danni erariali dalla cessione dello stadio e dell’area limitrofa (“è un atto dovuto. È un modello 45, che vuol dire registro di atti non costituenti notizie di reato”), rispedisce al mittente l’esposto del Comitato Sì Meazza su una valutazione troppo bassa dell’area (“la valutazione l’abbiamo fatta fare all’Agenzia delle Entrate, il soggetto più titolato e competente per farla. A chi dovevamo chiederla, alla Nasa?”), smentisce eventuali sconti del Comune a Milan e Inter (“la possibilità che con il denaro pubblico si contribuisca alla spese per la demolizione di San Siro è pari a zero”).

E poi il primo cittadino allarga il discorso, anche in vista delle Comunali del 2027: “C’è un partito virtuale di signori del no, che non si candidano, perché se lo facessero piglierebbero l’1 per cento, che vuole condizionale l’amministrazione comunale e il sindaco, il quale, però, in nove anni ha dimostrato che non si fa condizionare e non si farà mai condizionare. Se poi i milanesi, tra due anni, preferiranno avere un sindaco che ha paura della sua ombra, che non prende decisioni, che non fa un tubo, sarà un problema dei milanesi”. Avanti, dunque, con il bando per la cessione dell’area di San Siro: l’avviso è stato pubblicato ieri dal Comune e resterà aperto fino al 30 aprile. L’amministrazione ha pubblicato anche il documento dell’Agenzia delle Entrate e il DocFap (vedi la pagina a fianco).

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Sala sfida “i signori del no”. Oltre agli animatori del Comitato Sì Meazza, il sindaco sembra riferirsi a tutte quelle associazioni e ai singoli cittadini contrari a un certo sviluppo di Milano, gli stessi che hanno presentato gli esposti che si sono trasformati in indagini sulle pratiche edilizie milanesi e hanno provocato il caos sull’urbanistica. Il primo cittadino è ancora convinto che “questo partito dei signori del no con me non vincerà. Sarebbe carino se alle prossime Comunali si presentassero agli elettori per portare avanti la loro visione di Milano, che è lontanissima dalla mia. Preoccupato per l’esposto anche alla Corte dei Conti preannunciato dal Comitato Sì Meazza? Non posso preoccuparmi di atti eventuali”.

Caos urbanistica, caso Meazza... Non è che Sala inizia a sentirsi sotto attacco? Lui scuote la testa: “Chi fa politica è sempre sotto attacco. Meloni e Schlein non lo sono? Far politica oggi vuole dire sapere di dover gestire certe situazioni. Io sento di avere ancora il sostegno dei milanesi. Lo vedo andando in giro per la città. Molti milanesi capiscono che c’è questo vento della destra unito a tempi difficili e mi chiedono di resistere, di tenere duro. È scontato che lo farò fino alla fine”.

Il centrodestra, intanto, attacca Sala. Il leghista Alessandro Verri nota: “Il sindaco parla del partito del no per screditare chi ha dubbi sull’operazione San Siro, ma dovrebbe guardare dentro la sua maggioranza: i primi sono i Verdi”. L’assessora al Verde Elena Grandi, esponente dei Verdi, ieri con un post sui social ha ribadito di non aver votato la delibera sul nuovo stadio a San Siro, ma sul fascicolo della Procura si è allineata alla posizione di Sala. La capogruppo del Pd Beatrice Uguccioni difende l’operato degli ultimi anni della maggioranza sul futuro di San Siro e chiede che “nell’avviso pubblico sulla cessione dell’area venga pubblicata la valutazione dell’Agenzia delle Entrate e il Documento di fattibilità delle alternative progettuali di Milan e Inter per massima trasparenza”.