
Primo giorno del Salone del Mobile
Milano, 9 aprile 2019 - Motori al massimo per il decollo della 58esima edizione della più grande manifestazione internazionale dedicata all’arredamento, a Rho Fiera Milano, fino al 14 aprile. Un appuntamento atteso dai creativi del globo, una vetrina dell’eccellenza del Made in Italy, di quel Belpaese che piace e detta stili di vita. E dopo il concerto inaugurale di ieri sera al Teatro alla Scala e gli appuntamenti del Fuorisalone diffusi in tutta la città, stamani alle 10.30 a fare gli onori di casa saranno i due presidenti, Emanuele Orsini, di Federlegno e Claudio Luti, del Salone del Mobile.
Sarà inaugurato dal premier Giuseppe Conte accompagnato da Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo e dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Si preannuncia frizzante questa edizione che si apre sotto il segno di Leonardo da Vinci (e una serie di matrimoni culturali duraturi, con la Triennale che apre il suo museo del design e la Scala), nell’anno del Cinquecentenario della sua morte. Con una parola guida: ingegno. Quello che le imprese italiane mostrano e raccontano sotto forma di materiali, soluzioni e arredi, tendenze per il futuro. Dopo l’edizione record dello scorso anno, questa settimana sono attesi non meno di 350mila presenze da 184 Paesi. Protagonisti 2.350 gli espositori da 43 nazioni, 550 designer al SaloneSatellite. «In questo particolare momento di grande successo di Milano – osserva Claudio Luti, presidente del Salone – è importante consolidare la capacità attrattiva del Salone del Mobile che offre ai suoi visitatori non solo un’ampia offerta di prodotti, ma soprattutto occasioni di relazioni internazionali e opportunità di riflessione sul rapporto tra creatività e impresa». Emanuele Orsini di Federlegno fa notare che «la forza del Salone del Mobile è strettamente connessa all’unicità della filiera del legno-arredo, un ecosistema diffuso di valori industriali e culturali» che trova qui la vetrina per eccellenza.
Settore che ha resistito alla crisi economica e che anzi, mostra un aumento della produzione per il mercato nazionale (del +3,1%), oltre che dell’export, col made in Italy che nel segmento alta gamma conquista la quota principale su tutti i mercati. «È una trama straordinaria quella che lega creatività, ingegno e industria, e che fa del design italiano un punto di forza, di importanza strategica per il sistema Italia», conclude Orsini. E poi c’è il legame forte con Milano, «città mondo». Per celebrare il lascito di Leonardo alla cultura del progettare e del saper fare il Salone mette in scena “De-Signo. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo” (s’inaugura alle 14, alla presenza di Salvini), un secondo progetto (dopo Aqua di Balich) che narra con la voce di Diego Abatantuono, il genio rinascimentale e il suo rapporto con il design contemporaneo. Benvenuti nel «salone più bello e unico al mondo».