
Chiara Bazoli con il compagno-sindaco Giuseppe Sala, Claudio Feltrin e Maria Porro
Milano – L’attesa è finita. Si è alzato il sipario sul Salone del Mobile di Milano, vetrina internazionale, 63esima edizione che parte oggi (taglio del nastro alle 11 con il ministro Urso) con grandi speranze in un clima internazionale difficile, gravato dai dazi. Oltre duemila espositori in Fiera, una Biennale della luce che promette scintille e un programma culturale che ha richiamato artisti internazionali come Bob Wilson. Il quale oltre ad “illuminare“ la Pietà Rondanini, ha curato l’inaugurazione, ieri sera, in una Scala da tutto esaurito. Una serata che ha ripercorso alcuni capisaldi del repertorio operistico con l’Orchestra del Teatro diretta da Michele Spotti, e una delle grandi voci del nostro tempo, Marina Rebeka, attesa al Piermarini come protagonista del grande ritorno di Norma di Vincenzo Bellini, a giugno.
“È nato così lo spettacolo Night Before. Object Chair Opera: un intenso lavoro per sottrazione, 5 opere scelte da Wilson, tra le più memorabili eseguite nei teatri di tutto il mondo, accompagnate da una selezione di oggetti di scena”, ha raccontato Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, visibilmente emozionata, prima dell’inizio del concerto. “Verrebbe da chiedersi se abbiamo il tempo di stare qui, quando intorno a noi cambiano in modo repentino equilibri che pensavamo certezze acquisite. Eppure, siamo qui”. “Una linea è una linea”, dice Wilson. “In questo mondo capovolto – ha aggiunto Porro – le sue parole restituiscono il senso di ogni gesto progettuale. In fondo un buon progetto non è forse tessere rapporti fra culture? Al Salone ancora una volta l’immaginazione si alimenterà di nuovi incontri fra linee rette e linee curve. Le uniche possibili linee, secondo Wilson”.
Oltre duemila persone in sala, fra le presenze istituzionali il sindaco Beppe Sala e l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, il presidente di Federlegno Claudio Feltrin, il direttore della Pinacoteca di Brera Angelo Crespi, il direttore della Camera della Moda, Carlo Capasa. Ad aprire la serata un’anticipazione dal capolavoro belliniano assente dalla Scala dal 1977 con la celebre Sinfonia seguita da Casta Diva. E ancora, estratti da Macbeth di Verdi, con il Preludio e l’aria Una macchia è qui tuttora. Una parentesi pucciniana da Madama Butterfly con l’Intermezzo e la straziante Aria di Cio-Cio-San, il tutto con una scenografia suggestiva, e una sfilata di oggetti firmati da Wilson. Infine, Verdi con le danze e la preghiera di Desdemona da Otello e a chiudere, tra applausi scroscianti per la bravissima Rebeka, dalla Traviata il Preludio e la grande aria di Violetta.
Sarà una settimana intensa e il sindaco Sala invita i milanesi a “goderserla” ma anche a “usare poco la macchina, ci sarà traffico, meglio andare a piedi o in bici”. Poi una riflessione sul momento della città: “Il Salone in Fiera è visitato da circa 350mila persone, noi immaginiamo per questa settimana 800mila presenze in città e questo rende l’idea di quanto Milano sarà animata e convulsa. Milano non vive i momenti di brillantezza del passato ma genera ancora fermento e creatività, e tanto lavoro, che è molto importante nei tempi che viviamo”.