Milano – Se della pandemia portiamo i segni negativi, è anche vero che quel periodo buio "ha legittimato il dire “sto male” contribuendo a ridurre lo stigma spesso buttato addosso a chi espone le proprie fragilità. Lo evidenzia Maria Antonella Costantino, dirigente medico di Neuropsichiatra infantile al Policlinico, presentando la ricerca su ‘Neurosviluppo, salute mentale e benessere psicologico di bambini e adolescenti’ coordinata dall’Università di Pavia, basata sull’analisi degli accessi ai servizi sanitari in Lombardia avvenuti prima, durante e dopo il periodo Covid, dal 2015 al 2022.
Presi in esame oltre 100 milioni di “record anonimi“ di accessi al pronto soccorso, dimissioni dai reparti ospedalieri, prestazioni ambulatoriali, prescrizioni farmacologiche e percorsi di residenzialità terapeutica. Una mole di dati gigantesca, dalla quale emerge che sono in aumento comportamenti autolesivi e suicidari, che le più esposte sono le ragazze e che, tra i minori, la fascia più a rischio è quella degli adolescenti. In particolare,nel 2022, 137.444 bambini e ragazzi si sono rivolti al sistema sanitario regionale per disturbi neuropsichici di diversa gravità (su una popolazione totale di 1 milione e 660mila persone tra 0 e 18 anni): 110.629 sono stati seguiti in ambulatorio, quasi 25mila in pronto soccorso, più di 17mila assumono psicofarmaci, quasi 7mila sono stati ricoverati almeno una volta, oltre 500 hanno intrapreso un percorso in comunità terapeutica. Preoccupante il fatto che siano aumentati i ragazzi con comportamento autolesivo o suicidario: +189% (da 112 nel 2016 a 333 nel 2022).
Tra le ombre messe in evidenza dagli esperti: il 51% di tutti i ricoveri per disturbi psichiatrici e il 79% di quelli relativi al campo neurologico sono avvenuti in reparti inappropriati, come pediatria e psichiatria adulti. Focus anche sul “sommerso“: in particolare, la stima è di 253.159 minori con disturbi, quindi stando ai numeri rilevati uno su due non ha avuto accesso ai servizi (e un miglioramento c’è stato, perché prima era uno su tre). Mancano informazioni sulle liste d’attesa, su chi non ha ancora un disturbo conclamato ma ha una situazione a rischio. "La saturazione del sistema e la maggiore complessità dei casi seguiti impediscono la presa in carico (e la fotografia) della reale domanda", si dice nel report.
“I numeri non sono incoraggianti ma ci fanno prendere consapevolezza, spronandoci a fare sempre di più", sottolinea Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo, che annuncia la terza edizione del bando “Attenta-mente“: il budget è di 2 milioni di euro (dal 2022 sono stati stanziati 11 milioni) per promuovere la salute mentale e il benessere emotivo dei giovanissimi. Chiamati a raccolta soggetti non profit, privati e pubblici: c’è tempo fino al 2 luglio per candidarsi. Sono già attivi 57 progetti in tutta la Lombardia e nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola. L’obiettivo è intercettare "il sommerso di sofferenza, tramite strumenti digitali come app e canali social e azioni di prossimità negli spazi di vita quotidiana dei ragazzi".