Milano – "Tutto nasce da un post di Paolo Iabichino, che comprava il giornale al chiosco di via Conte Rosso e si è molto rattristato per la sua chiusura", comincia a raccontare Alessandro Ghidini, l’edicolante di AEdicola Lambrate. "Su LinkedIn ha denunciato quest’epidemia di chiusura delle edicole, ricevendo in risposta una telefonata da due abitanti del quartiere che non conosceva: Alioscia Bisceglia, frontman dei Casino Royale attivo nel mondo dell'associazionismo, e sua moglie Martina Pomponio. I due gli hanno proposto di acquistarla, coinvolgendo anche Michele Lupi", ex direttore di Rolling Stone Italia. E così è nata AEdicola Lambrate, una delle iniziative milanesi che tenta di ripensare il modello di edicola per restituirle nuova vita, in un’epoca di crisi per l’editoria cartacea e di continua chiusura dei chioschi.
Un progetto a carattere sociale
Riverniciata, inaugurata ufficialmente lo scorso 25 maggio e aperta sei giorni su sette, AEdicola Lambrate non vende solo riviste, giornali, fumetti, figurine e giochi per bambini: ai prodotti più tradizionali affianca una libreria indipendente - che rappresenta buona parte dell’incasso - e una serie di eventi come presentazioni di libri, dibattiti e musica live. Tra giugno, luglio e settembre ne hanno organizzati una trentina: chi viene ospitato può contribuire al progetto con una donazione libera. "L’obiettivo - continua Ghidini - è restituire al quartiere un punto di riferimento e di aggregazione”. Dunque, nessuna promozione di brand, come invece accade in altri progetti, ma attività più culturali e in linea con l’identità di Lambrate, un quartiere dalla storia popolare e operaia. È stato così fin dal primo evento, il 25 aprile, un mese prima dell’apertura ufficiale, quando il chiosco è stato allestito completamente con 800 copie della Costituzione in edizione tascabile ed economica: "In una mattina ne abbiamo vendute circa 500", racconta Ghidini.
Approfondimento e ritorno dal vivo
Nel corso del tempo, AEdicola Lambrate ha organizzato diverse presentazioni di libri, come quello su Gaza del giornalista Raffaele Oriani e quello sulla manipolazione mentale della podcaster Roberta Lippi. Vanno poi segnalate una due giorni di eventi con l'editore Iperborea e la presentazione di un pamphlet sui luoghi della cultura del Municipio 3. E infine, a metà ottobre, una settimana con Milano for Mental Health: ogni giorno un appuntamento dedicato alla salute mentale, con personalità del mondo dello spettacolo e scrittori del calibro di Matteo Bussola e Mario Calabresi. "A volte c'erano una ventina di persone, in altri casi un centinaio", continua l'edicolante. "Ma il bello degli eventi è che avvengono sul marciapiede di fronte all'edicola, con la gente che circonda il chiosco quasi ‘abbracciandolo’: lo spazio è informale e quindi le persone sono più invogliate a fare domande". L’obiettivo è chiaro: “Vogliamo creare momenti di approfondimento, rallentando rispetto alla frenesia di internet. E vogliamo portare le persone faccia a faccia”, conclude Ghidini. “È un modo per resistere alle logiche di una metropoli che fagocita e spersonalizza".