Appare più tranquillo, dopo le preoccupazioni degli ultimi mesi. Forse è solo un’impressione, ma il sindaco Giuseppe Sala, dopo l’approvazione del decreto Salva Milano giovedì alla Camera dei Deputati, si mostra sorridente e di buon umore all’inaugurazione dello “Spazio della Solidarietà” di Exodus in Piazza Duomo. "Ora aspettiamo l’approvazione del Senato", premette cauto il primo cittadino, il quale, però, subito dopo, sottolinea: "C’è il riconoscimento che noi abbiamo sempre gestito nell’ambito della legalità. Ho studiato tutte le carte. Sono convinto che abbiamo agito per il bene della città. Mi rimetto al giudizio della magistratura. Le mie due Giunte e quella di Giuliano Pisapia hanno lavorato per rendere reale l’idea della rigenerazione urbana. Questo è un fatto. Soprattutto nelle periferie. Ci sentiamo totalmente in buona fede. Se tornassi indietro, non cambierei approccio".
Il decreto Salva Milano proverà a sbloccare lo stallo urbanistico in città, tra cantieri finiti nel mirino della Procura perché dove c’erano piccoli edifici da "ristrutturare" sono spuntate torri o grattacieli e pratiche edilizie congelate negli uffici comunali in attesa di capire la conclusione della guerra tra Procura e Comune. La norma non è stata ancora approvata definitivamente e bisognerà capire come verrà interpretata dai magistrati e dalla Corte dei Conti che sta indagando sul fronte degli oneri di urbanizzazione legati a quelle operazioni immobiliari. Sala, intanto, prova già a "guardare avanti" e apre al dialogo con magistrati e ambientalisti: "Alla luce delle indagini e delle polemiche, non pensiamo graniticamente che nulla debba cambiare. Prendiamo atto di alcune sensibilità e giudizi e da ora in poi partiremo con un lavoro per rinnovare il Piano di governo del territorio".
Un gruppo di ambientalisti, però, ieri ha protestato davanti al Tribunale contro la sanatoria. Tra loro il verde Carlo Monguzzi, consigliere comunale della maggioranza di centrosinistra in Comune, che “indossava“ il cartello "Vergogna".
Sala non si scompone: "Ognuno difende le sue idee. Bisogna distinguere tra i comitati e chi fa politica. A chi fa politica, io dico solo: attenzione, tra due anni ci saranno le Comunali e bisogna capire se si ha la volontà di governare. Governare vuol dire prendere decisioni, non dire sempre “no“, avere il coraggio di portare avanti delle linee politiche. Non è obbligatorio farlo. Si può stare tranquillamente all’opposizione. Ma se si vuole governare bisogna avere il coraggio di fare cose per cambiare la città. I milanesi chiedono continui cambiamenti. Invito tutti quelli a sinistra a riflettere. Non è obbligatoria la partecipazione alla futura corsa per esprimere per un quarto mandato di fila il sindaco o la sindaca". Messaggio che sembra rivolto alle componenti più a sinistra e più ambientaliste del centrosinistra milanese, Monguzzi ed Enrico Fedrighini in primis, che pur essendo nella maggioranza in Comune sono spesso più critici dei consiglieri del centrodestra.
Ai comitati anti-condono, invece, il sindaco dice: "Intanto qui non si parla di corruzione. Noi abbiamo sempre gestito con un intento: fare rigenerazione urbana. Trasformare un edificio industriale orizzontale in una torre verticale è ristrutturazione o no? Nella pratica farlo vuol dire rigenerare, perché non si farà una torre in un terreno che ora è libero. Non è sbagliato. Ciò che abbiamo fatto, l’abbiamo fatto per il bene di Milano. Ai comitati dico anche: tra due anni si va a votare un’altra volta: decidete anche voi da che parte stare".
Il numero uno di Palazzo Marino, inoltre, elogia la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività): " La Scia è un sistema adottato a Milano da lungo tempo che permette di essere più rapidi. In un Paese in cui ci lamentiamo sempre che c’è troppa burocrazia e siamo troppo lenti, noi abbiamo continuato a far così".