
Samuele Virzì, 27 anni. Il suo motto su Instagram è: “Essere un buon esempio”
Milano, 22 aprile 2025 – In un presente in cui i social celebrano il glamour e la ricchezza, raccontare la propria quotidianità senza fronzoli è un atto rivoluzionario. E a compiere questa impresa è Samuele Virzì, originario di Mazara del Vallo e milanese d’adozione. Ogni giorno il 27enne posta sul suo profilo Instagram reels e stories in cui si mostra in tutta la sua semplicità. Una scelta che l’ha premiato: in poco tempo ha superato quota 100mila followers, una comunità di giovanissimi alla ricerca di un modello in grado di rappresentarli in tutta la loro autenticità.
Sul suo profilo viaggi lussuosi e macchine sfavillanti lasciano il posto a lunghe giornate in ufficio, schiscette fatte in casa e serate trascorse a sorseggiare tisane guardando un po’ di televisione. A fare da sfondo a questi brevi frammenti di normalità è Milano: “Vediamo sempre il lato più sfarzoso di questa città - racconta Samuele Virzì -. Io volevo mostrare ciò che non si vede ma che ci avvicina tutti: la semplicità delle piccole abitudini quotidiane”.
Virzì, qual è la sua storia?
La mia storia è accomunabile a quella di tanti giovani provenienti dal Sud: qualche anno fa ho lasciato la mia Mazara del Vallo e mi sono trasferito a Milano per cominciare a lavorare. Mi occupo di marketing e questo mi porta a interfacciarmi con parecchie persone. Un giorno, chiacchierando tra colleghi, ho realizzato come certe semplici abitudini ci unissero e ho pensato: “E se ne parlassi sui social? Chissà in quanti potrebbero rivedersi nei miei gesti”.
Lei si racconta sul suo profilo Instagram senza filtri: perché ha preso questa decisione?
Negli ultimi tempi molti influencer mostravano sui loro canali viaggi di lusso, macchine costose e abiti griffati e io, da casa, osservavo un mondo che non mi rappresentava, in cui faticavo a immedesimarmi. Quelle immagini o quei video celebravano uno stile di vita che apparteneva a una ristretta minoranza ma mancava una parte fondamentale del racconto: gran parte degli utenti di Instagram, me compreso, trascorre la giornata diviso tra lavoro, pasti surgelati veloci da cucinare e panni da stendere che li attendono a casa. La semplicità della propria quotidianità non è qualcosa da nascondere con vergogna ma qualcosa di cui andare fieri.
Come hanno risposto gli utenti di Instagram?
Molti followers mi hanno ringraziato e questo mi ha davvero sorpreso. Tante volte, vedendo le esperienze dei grandi influencer postate sui social ci sentiamo in difetto, come se avere una vita normale o attraversare dei momenti di difficoltà o di cedimento sia sinonimo di debolezza, ma non è affatto così. Venendo costantemente esposti a contenuti in cui è lo sfarzo o i grandi successi a farla da padrona, ci dimentichiamo di quanto il fallimento, la stanchezza o la sopraffazione facciano parte della vita e ci rendano semplicemente umani.
Milano occupa uno spazio centrale nei suoi reel: come l’ha accolta questa città?
Questa è sicuramente una metropoli che corre veloce ma mi sono sentito subito a casa e molti degli stereotipi sui milanesi, come ad esempio la loro freddezza, li ho trovati falsi. Non penso ci siano molte differenze tra chi abita in questa città e chi, invece, vive a Roma o Palermo. Forse perché ormai Milano è un polo che attrae studenti e giovani lavoratori da tutta Italia e pian piano si è creata una nuova generazione di cittadini che potremmo definire “i milanesi d’adozione”. Magari è stata proprio questo incontro ad abbattere le differenze o semplicemente i luoghi comuni tra Nord e Sud.
Molti studenti o giovani lavoratori hanno il sogno di vivere per sempre a Milano: è il suo obiettivo per il futuro?
Milano è una città capace di darti molto e di toglierti altrettanto. Qui ho trovato un lavoro e sono cresciuto molto sul piano umano e professionale, ma è una metropoli in cui il costo della vita è molto alto. Ad esempio, se volessi avere una famiglia andrei incontro a spese notevoli. Milano potrebbe non essere la mia destinazione finale ma è sicuramente una tappa fondamentale del mio viaggio”.