PATRIZIA TOSSI
Cronaca

Il 'Delta' di San Donato diventa Covid-hotel: "Ora abbiamo le camere vuote"

L’albergo sulla via Emilia inserito nelle strutture private dove i contagiati potranno alloggiare ed essere curati

L'hotel Delta

San Donato (Milano), 18 novembre 2020 - Sulla via Emilia, il primo Covid Hotel del Sud Est Milano. Ad accogliere i contagiati dimessi dagli ospedali o costretti alla quarantena sarà il Delta Hotel, inserito nella graduatoria di Ats delle strutture ammesse all’accoglienza Covid. Il Delta è da sempre punto di riferimento per i viaggiatori business che gravitavano intorno alla galassia Saipem, ma questo succedeva prima della pandemia: oggi, con lo smartworking e la chiusura dei confini, il settore è entrato in crisi.

Il Crown Plaza ha chiuso momentaneamente i battenti, il Delta Hotel prova a riconvertirsi. "Già nella prima ondata ci eravamo candidati ad accogliere personale medico e paramedico in supporto al Covid – spiega il titolare dell’albergo, Alessandro Mazza –, ma non eravamo stati selezionati. Abbiamo le camere vuote, il nostro personale è in cassa integrazione e sul territorio siamo circondati da hotel chiusi". I costi di gestione sono alti, molte strutture hanno preferito mettere tutto in stand-by. "In questo momento abbiamo solo due camere occupate su 62 – dice l’imprenditore –, riusciamo a tenere aperto l’albergo solo perché tempo fa, quando abbiamo ristrutturato, abbiamo previsto impianti innovativi che ci consentono di contenere al minimo le spese. Ma non è facile. Ormai in albergo ci sono solo io, che faccio di tutto e mi ostino a mantenere vivo l’albergo, con ogni mezzo".

Secondo il bando pubblicato da Ats, il Delta Hotel potrà accogliere fino a 50 persone in quarantena, assicurando pasti caldi, assistenza anche nel fine settimana, sanificazione e attivazione di un servizio di guardia medica in caso di necessità. "Siamo soli: le istituzioni ci hanno girato le spalle – continua Mazza –: i contributi tanto sbandierati con le belle parole, non bastano a sopravvivere. A San Donato siamo fuori da ogni parametro: non siamo in zona turistica, non abbiamo una clientela stagionale, coprivamo un servizio per aziende che oggi hanno tutti i dipendenti a lavorare da casa. E per il Governo, noi che abbiamo perso il 90% del fatturato siamo assimilati a chi perde il 30%. Ma così non ce la possiamo fare".

Il rimborso previsto da Ats oscilla da 85 a 98 euro per ogni paziente, in base alle condizioni della struttura, oltre a Iva e tassa di soggiorno. "Abbiamo bisogno di tenere in piedi il sistema, per questo è molto importante che gli albergatori si facciano avanti seguendo le orme del Delta Hotel – commenta il sindaco, Andrea Checchi -. Le attività vanno aiutate a rimanere in piedi, credo che questa sia un’opportunità del punto di vista economico e gestionale. Può aiutare un albergo in difficoltà a reggere l’ondata della crisi".