ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Beatrice Tagliavini, parla la dottoressa rapinata in ambulatorio: “Pistola alla tempia, ho pensato di morire”

San Giuliano Milanese, il medico di base si trovava nel suo studio all’orario di chiusura con l’ultima paziente: “Erano in due, entrambi armati e a volto scoperto. Sembrava un’azione mirata”

San Giuliano Milanese (Milano) - Rapinata con una pistola alla tempia, “quel balordo non smetteva di urlare: ‘ti ammazzo’. Ho avuto paura di morire”.

Beatrice Tagliavini, medico di base in servizio a San Giuliano, racconta così la terribile avventura vissuta nei giorni scorsi, quando, in ambulatorio, lei e una paziente hanno subìto una rapina a mano armata ad opera di due uomini, presumibilmente di origine nordafricana, poi fuggiti con soldi e gioielli.

L'esterno dello studio medico e il dettaglio del cartello affisso dopo la rapina
L'esterno dello studio medico e il dettaglio del cartello affisso dopo la rapina

L’ambulatorio era già chiuso e la dottoressa si trovava all’interno con l’ultima paziente, quando i due si sono fatti aprire la porta. “Ho pensato a qualche assistito che aveva bisogno delle ricette ed era in ritardo sull’appuntamento”, racconta Tagliavini, che in un batter d’occhio si è ritrovata come in un incubo, alla mercé di quegli intrusi. “Brandivano entrambi una pistola ed erano a volto scoperto. Il più aggressivo, sui 40 anni e con la carnagione olivastra, mi puntava l’arma addosso e continuava a urlare che ci avrebbe ammazzate. Era alterato, sembrava sotto l’effetto di sostanze. Il complice invece stava più indietro. La paziente tremava e guardava per terra”.

I malviventi hanno preso contanti, documenti, cellulari, un ricettario “e la catenina d’oro di mia madre, che avevo al collo - ancora la dottoressa -. Solo dopo che se ne sono andati, la paziente ha aperto la finestra e si è messa a chiedere aiuto. Alcuni passanti sono accorsi. Poi sono arrivate le forze dell’ordine. In tanti anni di servizio non avevo mai vissuto un’esperienza del genere. Sembrava un’azione mirata: quegli uomini conoscevano gli orari dell’ambulatorio e sapevano come muoversi al suo interno. Sono tornata a chiedere al Comune, proprietario dei locali, il posizionamento di telecamere”.

Il fatto è avvenuto nella frazione di Sesto Ulteriano. Da allora la dottoressa riceve i pazienti nel vicino studio di Civesio.