Per 2187 artigiani con nome “Giuseppe“ tra Milano e la Brianza oggi è una doppia festa, o addirittura tripla se sono anche padri di famiglia.
Si celebra infatti la giornata di San Giuseppe, patrono degli artigiani: la Festa del papà. E per 117 dei 2187 artigiani che lavorano come falegnami, ebanisti o carpentieri la data assume un significato ancora più particolare. Secondo i dati del Registro Imprese, rielaborati da Unione Artigiani, i “Giuseppe” di mestiere artigiano sono 501 nella città di Milano (13 falegnami), 1094 nell’area metropolitana (48 quelli impegnati nel legno e arredo) e 592 tra Monza e Brianza con 56 “legnamè” battezzati col nome del Santo. Esaminando i dati dal punto di vista anagrafico e temporale si nota che il nome Giuseppe è particolarmente diffuso tra gli artigiani boomer, nati negli anni ‘60 e fino ai primi ‘70. Tra i più giovani il nome è ormai una rarità.
"La giornata di San Giuseppe era particolarmente sentita dai nostri associati fino a pochi anni fa - ricorda Marco Accornero, segretario generale di Unione Artigiani -cerchiamo di tenere viva la tradizione ma nei fatti è diventata una giornata come un’altra. Nelle sempre più rare botteghe di famiglia si dedica al massimo un pensiero ai genitori e nonni fondatori". L’associazione di categoria aveva proposto di dedicare il 19 marzo all’artigianato italiano ma l’idea è stata assorbita nella giornata nazionale del Made in Italy che da quest’anno sarà celebrata ogni 15 aprile.
"Sarà comunque una straordinaria occasione dedicata ad ispirare le giovani generazioni anche sui valori, la bellezza e le potenzialità dell’artigianato italiano", conclude Accornero.