DIANNA MANGIAROTTI
Cronaca

Milano: San Lorenzo ritrova l’antico splendore

I lavori finanziati dal Ministero con un milione di euro svelano il candore della cupola e riempiono la basilica di luce

Lavori a San Lorenzo

di Anna Mangiarotti

Sentirsi a casa nella luce, che mai fa violenza. Lo invocano i Salmi biblici. E dovrebbe risultare possibile ai milanesi, entrando ora nella basilica di San Lorenzo Maggiore. Dove i laboriosi restauri dello spazio centrale, finanziati con un milione di euro dal Ministero della Cultura, hanno intanto restituito, sotto 7 strati improbabili e vetusti (ultimo, verdone), il candore originario della cupola: volta celeste aperta sul quadrato della terra. Così era stata dipinta nel 1626, conclusi i lavori di ricostruzione a seguito del rovinoso crollo del 1573 (ultimo di vari dissesti), tornando oltretutto a rispettare la pianta di fine IV secolo. Ottagonale, impostata a 26,60 metri, ampia 24 metri e alta 28,80. La cupola è il simbolo del traguardo cristiano nell’itinerario a Dio, che la luce ha come più antico simbolo. Ieri, prima di smantellare i ponteggi, l’opportunità di salire su un montacarichi fino a 47,40 metri da terra, alla base della lanterna sommitale, ha consentito una visione inedita ed esclusiva (poi si dovrà chiedere al parroco don Luca Camisana di indicare eventualmente le scale esterne all’edificio). Lassù, tra leoni e angeli appollaiati sulle cornici delle grandi finestre, nell’ambiente trasfigurato, grazie ai lavori del cantiere guidato dal giovane Francesco Piovani, più facile è immaginare la Trasfigurazione del Cristo sul Tabor.

Ma il nuovo effetto sorprenderà anche i fedeli al piano terra: "Non avranno più la visione scura e dimessa di San Lorenzo, come si era abituati, ma più luminosa, vivace, elegante", annuncia la Soprintendente Antonella Ranaldi. Impegnata a rendere accessibile ai visitatori con un nuovo ascensore pure il matroneo, "così da avere una vista spettacolare a 360°, e dall’alto, di quello che per molti esperti è il più straordinario spazio a pianta centrale sopravvissuto della tarda antichità romana".

Passati di moda i gladiatori, la basilica cristiana, innalzata fuori le mura a disegnare il nuovo skyline di Milano, era costruita proprio con le pietre dello smantellato anfiteatro. In una fervida liaison da valorizzare: il restauro s’inserisce nel progetto condotto dalla Soprintendenza nell’area delle colonne di san Lorenzo e nel vicino anfiteatro romano, con la realizzazione di PAN, il Parco Amphitheatrum Naturae. Il verde combinato ai ritrovamenti delle vestigia della luminosa, gloriosa, umana, Mediolanum.