MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

A grandi passi verso il San Siro bis grazie al vincolo “soft” al secondo anello. Ma resta l’incognita prezzo

Vertice al ministero della Cultura. Il Comune: "Presto la manifestazione d’interesse dei club sull’area". Ma manca la valutazione economica

San Siro bis, la spinta del Governo. Vincolo soft ma incognita prezzo

Lo stadio Meazza

Milano – Un passo avanti. Il vincolo sul secondo anello di San Siro sarà soft, anzi potrebbe addirittura non esserci proprio, e consentirà a Milan e Inter di andare avanti con il progetto di realizzazione di un nuovo stadio di fianco al Meazza, che dovrebbe essere rifunzionalizzato e in parte demolito. Ma resta l’incognita della valutazione dell’Agenzia delle Entrate sull’area di San Siro che i club vorrebbero acquistare dal Comune per procedere più velocemente nella costruzione del nuovo impianto rossonerazzurro e accantonare il vincolo che si applica nel caso in cui il terreno resti di proprietà comunale.

È questo, in sintesi, il risultato del vertice di ieri mattina sul futuro di San Siro che si è svolto a Roma nella sede del ministero della Cultura. Il Governo scende in campo con due ministri: Alessandro Giuli (Cultura), che ha convocato l’incontro, e Andrea Abodi (Sport). Presenti nella Capitale il sindaco Giuseppe Sala (il Comune è il proprietario della Scala del calcio), i dirigenti di Milan e Inter e delle rispettive proprietà, Redbird Capital Partners e Oaktree Capital, e la sovrintendente milanese Emanuela Carpani.

Presenza significativa, quest’ultima. Sì, perché la Sovrintendenza dipende dal ministero di Giuli e ieri si è provato a fare chiarezza, una volta per tutte, sull’annunciato vincolo sul secondo anello. A quanto si apprende, e come già anticipato da Carpani lo scorso 17 settembre dopo un incontro in Comune con sindaco e club, il vincolo sul secondo anello non sarà posto, soprattutto nel caso in cui Milan e Inter procedano all’acquisto del Meazza e del terreno limitrofo. In pratica i club dovranno conservare solo una parte del secondo anello, che nel 2025 compirà 70 anni e potrebbe diventare vincolato, e demolire un’altra parte del secondo anello per realizzare la rifunzionalizzazione dell’attuale impianto.

Un passo avanti verso il San Siro bis, come conferma anche la nota del Comune uscita dopo la conclusione del vertice. La nota parte da una premessa: "È stata presentata ai ministri l’ipotesi di costruzione del nuovo stadio di Milano a San Siro, di sviluppo delle aree circostanti, unitamente alle linee guida della rifunzionalizzazione dello stadio Meazza, già condivise con la soprintendente Carpani". Subito dopo, i due passaggi chiave. Il primo recita che "da parte di tutti gli interlocutori c’è stato apprezzamento e soddisfazione. A breve i club procederanno alla presentazione della manifestazione di interesse utile alla prosecuzione del procedimento". Manifestazione d’interesse all’acquisto dell’area di San Siro dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio e in cui c’è il Meazza.

Il passaggio finale della nota, invece, ricorda che "si attende la perizia dell’Agenzia delle Entrate per avere il quadro necessario per una valutazione complessiva". Ecco, il prezzo dell’area di San Siro non è un particolare da poco. Milan e Inter, anzi, fanno sapere che la cifra individuata sarà determinante per stabilire se l’operazione San Siro bis si farà oppure no. Il presidente rossonero Scaroni, ieri sera prima di Milan-Brugge, commenta: "È stato un incontro che è andato molto bene, sia con il sindaco di Milano che con il ministro della Cultura e il ministro dello Sport. Abbiamo superato quel problema che ci si poneva da mesi della conservazione del secondo anello dello stadio: possiamo costruire un nuovo stadio a San Siro conservando nell’edificio che verrà, al posto dello stadio dove stiamo oggi, parte del secondo anello. Un incontro molto positivo che ci ha avvicinato a considerare l’ipotesi di un nuovo stadio San Siro come un ipotesi da prendere in considerazione".

Il numero uno della società di Gerry Cardinale, però, subito dopo ricorda che il Diavolo ha già avviato un progetto per il nuovo stadio, quello nell’area San Francesco a San Donato Milanese, un progetto che per ora non intende abbandonare: "Le tempistiche per il nuovo stadio a San Siro? Abbiamo ancora dei passaggi, a cominciare dal capire a che valore ci potrà vendere il Comune di Milano lo stadio di San Siro e l’area circostante. Tutto questo non lo sappiamo ancora ed è per questo che teniamo ben desta l’ipotesi di San Donato dove abbiamo lavorato tanto tempo e speso anche 40 milioni".