Milano – Dietrofront del Comune sul limite al numero di concerti nello stadio di San Siro e negli Ippodromi del galoppo e della Maura. La bozza di delibera della Giunta ieri mattina, dopo che è stata resa nota dal Giorno e da altri organi di stampa, ha creato malumori e divisione nell’esecutivo di Palazzo Marino.
Tanto che il documento è stato “congelato’’ e che gli assessori della partita si riuniranno la prossima settimana per ridiscutere il tetto annuale indicato negli allegati della delibera: massimo 16 concerti al Meazza, 15 all’Ippodromo di San Siro e 10 alla Maura a partire dal 2024. Tutto da rifare.
Anche perché l’idea del Comune di limitare gli eventi live nella Scala del calcio e del rock e nei due ippodromi ha provocato l’immediata protesta dei principali promoter italiani, LiveNation in testa, che hanno scritto al Comune chiedendo che venga subito avviato un tavolo di confronto con gli assessori della partita, che sono sei: Tommaso Sacchi (Cultura), Arianna Censi (Mobilità), Elena Grandi (Verde), Alessia Cappello (Sviluppo economico), Marco Granelli (Sicurezza) e Gaia Romani (Municipi). Esclusa finora, un po’ a sorpresa, l’assessora allo Sport Martina Riva.
Ieri, intanto, il Governo Meloni si è schierato contro la delibera taglia-concerti. Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura, parla di "brutta notizia" e spiega: "Dopo il devastante periodo del Covid, ora ci si mette anche il Comune di Milano che pensa di ostacolare il settore, limitando la musica e i concerti. Il che equivale a limitare la cultura più giovane. Lo trovo davvero poco virtuoso. Spero che l’indiscrezione non sia vera e venga smentita. In ogni caso incoraggio altri Comuni italiani, più sensibili ad ospitare artisti e live, a farsi avanti perché non è giusto che la musica sia sempre trattata come l’ultima della classe".
La proposta di deliberazione della Giunta – nove pagine più gli allegati intitolata “Nuove linee di indirizzo per lo svolgimento di manifestazione di spettacoli dal vivo in luogo pubblico...“ – specifica che il tetto sul numero di concerti nei tre impianti dell’area di San Siro sarebbe da applicare dal 2024, visto che ormai la stagione estiva dei concerti 2023 sta per iniziare e i biglietti per gli show sono stati venduti mesi fa. Al Meazza, ad esempio, i concerti previsti dal 15 giugno (la prima di tre date di Tiziano Ferro) al 25 luglio (la seconda data dei Måneskin) sono 19, record assoluto, in un’estate, dal 1980 ad oggi.
Ma la bozza di delibera prevede anche nuove tariffe a carico dei promoter per il potenziamento dei mezzi pubblici (corse aggiuntive e più vigili urbani in strada): 0,60 euro a biglietto venduto per concerti con oltre 30 mila persone che terminano entro le 23 e 0,80 euro oltre le 23; un euro a biglietto venduto per concerti con oltre 50 mila spettatori. Nuove tariffe più care rispetto a quelle attualmente in vigore e considerate "inaccettabili" dai promoter.
Certo, i Municipi 7 e 8 chiedono alla Giunta di limitare gli eventi musicali estivi nell’area di San Siro per evitare troppi disagi per i residenti, disagi esplosi l’estate scorsa alla Maura prima e dopo lo show di Vasco Rossi, ma i limiti contenuti nella proposta di delibera, a questo punto, potrebbero essere ammorbiditi e ridiscussi con i promoter.
Sullo sfondo, infine, resta la soluzione che potrebbe contenere l’assalto delle auto nei tre impianti dell’area di San Siro durante i concerti: la nuova Zona a traffico limitato con telecamere che però non partirà quest’estate, ma tra qualche mese. Ma alcuni divieti all’ingresso delle auto a ridosso dello stadio e dei due ippodromi di San Siro saranno comunque previsti anche quest’estate.