di Nicola Palma
La metafora calcistica stavolta ci sta: il sindaco Giuseppe Sala ha chiesto alla premier Giorgia Meloni di ammonire il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi per comportamento scorretto. Del resto, parliamo del Meazza e del suo futuro abbattimento per far spazio al nuovo impianto di Inter e Milan. Due giorni fa, Sgarbi si è detto disposto a salvarlo con un vincolo e ha assicurato che il permesso per buttarlo giù "non arriverà mai dal Ministero". Ieri mattina è arrivata la dura replica di Sala: "Lo stadio di San Siro è stato esaminato dalla Sovrintendenza a lungo e si è definito che non era vincolabile. Non l’ho deciso io. Se Sgarbi vuole fare anche il sovrintendente, lo chieda al presidente del Consiglio". E ancora: "Farmi prendere in giro da continue esternazioni che non hanno fondamento assolutamente non mi va – ha chiosato il primo cittadino –. Tutto può essere, ma chiederò spiegazioni al presidente del Consiglio". E così ha fatto qualche ora dopo, inviando una lettera a Giorgia Meloni per avere chiarimenti "sulle deleghe che sono state assegnate" a Sgarbi, richiamando le frasi sul Meazza e sul paventato spostamento della Pietà Rondanini. "Queste dichiarazioni – si legge nella missiva – appaiono esorbitare dalle competenze del sottosegretario e sembrano piuttosto destinate ad alimentare confusione e disorientamento che certamente nuocciono al corretto esercizio dei poteri pubblici nell’interesse della collettività". Su San Siro, in particolare, "porre un vincolo non è forse di pertinenza della Sovrintendenza, sulla base di specifiche e complesse valutazioni tecniche – peraltro nel caso di specie già svolte – e non già per semplice volontà o discrezionalità di una figura politica come un sottosegretario?".
Si attende la risposta della premier, che Sala renderà pubblica. I club si sono schierati con lui: "L’iniziativa del sindaco chiarisce che tutti gli enti preposti si erano già pronunciati gli anni scorsi per procedere alla riqualificazione dell’intera area di San Siro e nella progettazione del nuovo stadio. Attendiamo la fine del dibattito pubblico per poi proseguire senza intoppi nell’iter in corso con la progettazione definitiva e con tempi certi per l’inizio dei lavori".