GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Il futuro di San Siro, martedì il vertice: Comune, Milan e Inter allo stesso tavolo

Riuniti dopo lo scambio di lettere delle scorse settimane

Lo stadio di San Siro visto da fuori

Lo stadio di San Siro visto da fuori

Milano, 27 novembre 2019 -  Direzione Sesto San Giovanni. Milan e Inter, a quanto sostengono alcune indiscrezioni, negli ultimi giorni hanno compiuto qualche passo informale verso l’area ex Falck per la realizzazione del nuovo stadio. Certo, l’opzione primaria resta quella di costruire il nuovo impianto nel parcheggio di San Siro, di fianco allo stadio Meazza. Ma dopo i rigidi paletti fissati dal Comune – niente volumetrie in più rispetto a quelle previste dal Piano di Governo del territorio per il distretto multifunzionale e sì alla rifunzionalizzazione, non alla demolizione del Meazza – i club non sembrano più così sicuri che la trattativa con l’amministrazione municipale si concluda con un accordo.

Risultato : i boatos su aree alternative si moltiplicano. Il Piano B parte da Sesto, ma nei giorni scorsi si è parlato anche di aree a San Donato e Assago, Comuni dell’hinterland che come l’ex Stalingrado d’Italia sono collegati a Milano dalla metropolitana. Il sindaco Giuseppe Sala, in ogni caso, non sembra preoccupato per le voci su eventuali traslochi di Milan e Inter fuori Milano: «Se stanno guardando ad altre aree, è legittimo». Certo, ieri il primo cittadino ammetteva che «non c’è ancora un incontro in programma con i club» ma aggiungeva: «Credo che lo faremo. Io continuo a essere ottimista e positivo, vedo che c’è un’apertura, almeno al dialogo, da parte delle società».

Oggi Sala dovrebbe fare il punto sulla questione San Siro con i suoi, in attesa che le parti concordino una data per il primo confronto a tutto campo sul progetto da rivedere e da correggere. Un confronto che il presidente del Milan Paolo Scaroni e l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello vorrebbero partisse da qualche chiara indicazione del Comune soprattutto su come «rifunzionalizzare» il Meazza. Il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico incita Sala a prendere l’iniziativa: «Il sindaco rompa gli indugi e, anziché far scrivere lettere agli uffici tecnici del Comune, convochi quanto prima Scaroni e Antonello per dipanare i dubbi e lavorare insieme al progetto del nuovo stadio. Ho chiesto anche un’audizione in commissione del primo cittadino per sapere qual è il piano B del Comune se le squadre lasciassero Milano». Il consigliere del Movimento 5 Stelle Simone Solazzo, invece, invita il sindaco a portare «al tavolo di dialogo con le società le indicazioni e i paletti che il Consiglio comunale ha inserito nell’ordine del giorno approvato. Noi non l’abbiamo votato, è troppo blando e permissivo nei confronti delle squadre, ma è giusto che la Giunta rispetti ed esegua il volere dell’aula».

Il dialogo a distanza tra Comune e club, intanto, viene osservato con una certa ostilità dal Comitato Coordinamento San Siro, da sempre contrario alla realizzazione del nuovo stadio e alla demolizione del Meazza. Gli aderenti al Comitato del «no» ieri pomeriggio si sono trovati nella sede dell’Archivio di Stato di via Senato per illustrare la loro posizione. Al primo punto del decalogo preparato dai difensori di San Siro resta il «sì alla ristrutturazione completa ed efficace del Meazza e al conseguente risparmio di fondi pubblici». Il secondo punto chiarisce ancora meglio la posizione del Comitato: «No a un nuovo stadio vicino alle case. No a due stadi, uno vecchio e uno nuovo».