Milano, 16 maggio 2019 - La protesta dei lenzuoli anti-Salvini è partita da San Siro, uno dei quartieri più caldi sul fronte delle occupazioni abusive e della penetrazione dei movimenti antagonisti tra gli abitanti della zona. Ieri mattina ne sono comparsi diversi (con tanto di foto su Facebook), di cui uno, al secondo piano di una palazzina all’angolo tra via Civitali e viale Aretusa, recitava: «Salvini amico dei mafiosi e nemico dei poveri».
Lì sono arrivati gli agenti della Digos (un altro residente ha allertato il 112), che hanno identificato e segnalato alla Procura l’inquilina 33enne; ora saranno i pm a decidere se procedere o meno nei suoi confronti. Sui social, i militanti del Comitato abitanti di San Siro, alcuni dei quali accorsi sul posto per ostacolare l’intervento delle forze dell’ordine, hanno parlato di «minacce e intimidazioni» da parte della polizia per spingere la donna ad aprire la porta per rimuovere lo striscione. In realtà, stando a quanto risulta, gli investigatori si sono limitati a chiedere alla signora di rimuovere il lenzuolo (che nel tardo pomeriggio è sparito dal balcone) perché ritenuto diffamatorio nei confronti del ministro dell’Interno (ma lo sarebbe stato per chiunque, a ben guardare). Lenzuoli, con scritte decisamente meno offensive, sono spuntati pure in altri quartieri della città. E il numero è destinato ad aumentare man mano che ci si avvicina all’evento clou di sabato, quando il vicepremier e leader della Lega terrà in piazza Duomo il comizio di chiusura della campagna elettorale per le Europee; accanto a lui, come confermato ieri in un videomessaggio, ci sarà anche la francese Marine Le Pen, presidente del «Raggruppamento nazionale». I militanti del Carroccio, che arriveranno da tutta Italia in pullman e in aereo, si concentreranno a Porta Venezia alle 15 per poi partire in corteo verso il centro; l’intervento di Salvini è in scaletta alle 16.30.
In contemporanea ci saranno altre due iniziative. Nella Sala Alessi del Comune, a qualche centinaio di metri da piazza Duomo, si terrà alle 15 l’incontro promosso dall’Anpi dal titolo «Per un’Italia e un’Europa pienamente antifasciste». «È ora di dire basta ai movimenti neofascisti e xenofobi», spiega il presidente provinciale Roberto Cenati. Un’ora prima, alle 14, si ritroveranno in piazza del Cannone i militanti di centri sociali e collettivi studenteschi, sotto le insegne della «Milano antifascista meticcia e solidale», per prendere parte a due ore di balli, danze e attività teatrali. «Una vera e propria chiamata alle arti», la definizione. Alle 16 andrà in scena il contro-corteo «Gran Galà del Futuro»: da largo Cairoli (salvo modifiche dell’ultima ora) il serpentone di migliaia di persone si dirigerà verso Cadorna e da lì in via Carducci; poi via De Amicis, via Molino delle Armi, via Santa Sofia e via Sforza lungo la Cerchia dei Navigli, per chiudere ai Giardini della Guastalla. Un percorso distante un chilometro da piazza Duomo, così da evitare possibili tensioni e contatti tra opposte fazioni, come pianificato ieri nel corso di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. Tornando alla protesta dei lenzuoli a balconi e finestre, il Pd metropolitano ha aderito ufficialmente all’idea lanciata qualche giorno fa dai Sentinelli di Milano con l’hashtag #Salvinitoglianchequesti, esponendo lo striscione «Noi, Patrioti Europei» davanti alla sede della Federazione metropolitana. «Milano resiste ai sovranisti – aggiunge la segretaria Silvia Roggiani –. L’appello che rivolgo ai 178 circoli di Milano Metropolitana è quello di esporre dai balconi e le finestre una bandiera europea o uno striscione per dire a Salvini e ai sovranisti radunati in piazza Duomo, che non sono i benvenuti».