MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

San Siro, i segreti del nuovo stadio. Come sarà e perché cambierà tutto il quartiere

L’obiettivo è terminare i lavori nel 2035 (per l’impianto nel 2030). Il nodo viabilità: zone 30 e ztl attiva nei giorni di partite di Inter e Milan, oltre che nelle date dei concerti

Il rendering del futuro stadio e del quartiere che lo circonderà

Il rendering del futuro stadio e del quartiere che lo circonderà

Milano, 26 marzo 2025 – Non solo un nuovo stadio da 71.500 posti, che conserverà la memoria storica dei due anelli del San Siro degli anni Cinquanta, ma un nuovo quartiere che a partire dal 2035 – termine finale previsto per completare l’operazione – sarà capace di creare ogni anno 3,1 miliardi di euro in termini di attivazione economica, 1,4 miliardi di euro di Valore aggiunto (Pil) e 16.350 posti di lavoro.

Il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFap) sullo sviluppo della Grande funzione urbana San Siro – presentato da Milan e Inter al Comune lo scorso 11 marzo e reso pubblico dall’amministrazione lunedì sera – delinea un’operazione urbanistica in due fasi che intende cambiare radicalmente il volto di un’area pubblica che oggi presenta lo stadio Meazza, il Parco dei Capitani, il parcheggio collegato all’impianto e molto asfalto intorno alla Scala del calcio. In totale, 280.916 metri quadrati, di cui 98.321 mq di Superficie lorda.

Il piano diviso in due

Due fasi, dicevamo. Sì, perché Milan e Inter prevedono la realizzazione del nuovo stadio entro il 2030 (prima fase) e la rifunzionalizzazione con demolizione totale di primo e terzo anello, della copertura e del 70% del secondo anello del Meazza entro il 2035 (seconda fase).

Un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro da parte dei club. Il DocFap non svela il progetto finale del nuovo stadio, che sarà curato dallo studio Populous, lo stesso che aveva ideato “La Cattedrale“, il disegno del nuovo impianto accantonato nel 2022 per l’aumento dei costi a causa della crisi economica. Eppure, nelle varie immagini e planimetrie, è già chiaro la capienza del nuovo impianto è salita da 60 mila a 71 mila posti e che intorno ad esso ci sarà un “podio” per gestire i flussi di accesso e uscita dal “catino“ che accoglierà i tifosi.

Sul lato est del nuovo stadio, invece, saranno posizionati, in un’unica struttura, il Museo di Milan e Inter e il megastore con le magliette e i gadget di rossoneri e nerazzurri. Ciò consentirà di attirare tifosi e turisti 365 giorni all’anno, non solo nei giorni delle partite e dei concerti estivi, che saranno previsti anche nella nuova casa di Diavolo e Biscione, ma con una limitazione dei decibel grazie alla struttura più moderna del nuovo impianto, dotato di pannelli capaci di trattenere il rumore e la musica all’interno dell’arena.

Una piazza multifunzione

Nel cuore dell’attuale area comunale di San Siro, invece, il DocFap prevede una “piazza centrale”, un luogo dove potranno essere organizzati eventi musicali, culturali, sportivi, uno spazio votato alla socialità.

Il documento prende come esempi due piazze di metropoli europee: il Clos Layat Parc di Lione, in Francia, e la Ribeira Das Naus di Lisbona, in Portogallo. Intorno alla nuova piazza centrale di San Siro, invece, ci sarà lo sviluppo di verde fruibile (curato da Land), che occuperà circa il 50% dell’intera area riqualificata.

Al posto del Meazza

Nella parte più a est dell’area, a ridosso dell’ex Trotto dove Hines sta costruendo nuove abitazioni intorno allo storico ovale per le corse, c’è lo stadio Meazza, di cui, come anticipato sopra, rimarrà ben poco. Il documento dei club prevede di far restare in piedi solo una parte del secondo anello della Curva Sud e della Tribuna arancione, in cui si svilupperà un’area dedicata alla ristorazione, al commercio e all’intrattenimento.

Cosa sorgerà al posto delle tribune demolite? Una serie di edifici, che ospiteranno principalmente uffici, che si svilupperanno lungo via Piccolomini, per offrire maggior respiro al nuovo parco. Poco distante dall’area dell’attuale stadio, a ridosso di via Achille, dove stanno per aprire al pubblico le Terme De Montel, il DocFap prevede la realizzazione di un hotel.

Il nodo viabilità

La viabilità della zona, una volta realizzati nuovo stadio e nuovo quartiere, sarà completamente rivoluzionata, in primis grazie al rifacimento del tunnel Patroclo. Ma non solo. Nell’area di San Siro il Comune prevede l’estensione delle Zone 30 configurate come Isole ambientali e l’istituzione di una Zona a traffico limitato il giorno delle partite e dei concerti, una Ztl che potrebbe essere attivata già nei prossimi mesi.

Inoltre è prevista una riqualificazione in chiave ciclo-pedonale delle vie Harar-Rospigliosi, di via Tesio e di via Achille.

Debolezze e “minacce”

Il documento rossonerazzurro indica anche i “punti di debolezza” e le “minacce” che gravano sul progetto del nuovo stadio e della rifunzionalizzazione del Meazza. I punti di debolezza indicati sono “l’alto costo iniziale”, visto che “la costruzione di un nuovo stadio richiede un investimento considerevole, bilanciato dai ritorni economici realizzabili in un lungo arco temporale” e “l’impatto ambientale: la conservazione parziale dello stadio prevede dinamiche di compensazione ambientale”.

Le “minacce” al nuovo San Siro, infine, sono due. La prima è la “gestione del cantiere” per le “difficoltà nella cantierizzazione dell’area”. La seconda è “l’opposizione politica e sociale: la decisione di rifunzionalizzare San Siro e costruire un nuovo impianto potrebbe incontrare resistenze da parte dei tifosi, della comunità locale contrari alla sua rifunzionalizzazione”.