Milano, 3 giugno 2024 – C’è una nuova incognita lungo la strada che deciderà il futuro dello stadio di San Siro: le intenzioni del nuovo proprietario dell’Inter, il fondo Oaktree. Gli americani saranno favorevoli alla ristrutturazione del Meazza auspicata dal sindaco Giuseppe Sala, che ha commissionato uno studio a Webuild in questa direzione, oppure punteranno ad andare avanti nell’idea incardinata dal precedente padrone della società nerazzurra, il gruppo Suning, cioè realizzare un nuovo impianto in un’area di proprietà dei Cabassi a Rozzano, poco distante dal Forum di Assago? L’incognita Oltremare è al centro dei pensieri del primo cittadino milanese in questi giorni: "Non li ho ancora incontrati e non so quale sia la loro linea sullo stadio – premette Sala rispondendo alle domande dei cronisti a margine della cerimonia del 2 giugno in Piazza Duomo –. Aspetto ansiosamente di incontrarli, perché anch’io ho bisogno di sapere qual è il destino di San Siro, che comunque non potrà essere abbattuto. Il Meazza è una proprietà del Comune del valore di 100 milioni di euro e quindi, nel caso di addio dei club, dovremo trovare un’altra soluzione". Giugno potrebbe essere un mese decisivo per il destino della Scala del calcio. "Quelli di Webuild mi hanno garantito che entro fine giugno consegneranno lo studio di fattibilità sulla ristrutturazione dello stadio – continua il sindaco –. Mi pare che siano già avanti con il lavoro. Sono certo che arriveranno con una proposta realizzabile, sia per un fatto di costi dell’operazione sia di tempi. Le problematiche legate allo svolgimento dell’attività sportiva di Milan e Inter saranno molto contenute. Ora sta ai club capire se vogliono proseguire sulla via di ristrutturare il Meazza o realizzare due nuovi stadi".
Sala resta scettico sulle possibilità che il Milan possa costruire il suo nuovo impianto a San Donato Milanese e l’Inter a Rozzano: "È chiaro che per mille motivi io tifo per San Siro. Tra l’altro, il territorio milanese lo conosciamo tutti. Quando si pensa a costruire qualcosa di imponente, si pensa sempre al sud di Milano perché al nord della città spazio non ce n’è. Ma il sud Milano vuol dire anche andare a inserirsi in aree verdi".
Il sindaco è convinto che "due stadi così vicini è ovvio che non potrebbero coesistere. Quindi non so come sia ipotizzabile di realizzarli a pochissima distanza, con tutte le problematiche legate alla mobilità. Penso che sia difficile anche costruire un percorso convincente per quanto riguarda proprio la mobilità. Rimane il fatto, però, che è legittimo che Milan e Inter lavorino anche su queste soluzioni". Anche Oaktree, entro giugno, dovrà svelare le sue carte.