MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Nuovo San Siro, avanti tutta. L’intera area vale 197 milioni e Sala vuole cederla entro l’estate

Il sindaco: “Ultima chance”. I paletti: almeno 40 milioni al quartiere e impianto da 70mila posti Salvini: “Mi auguro si faccia e non si perdano altri anni come è accaduto”

Il sindaco Giuseppe Sala, 66 anni, in Consiglio comunale: dopo anni di polemiche e progetti bocciati, svolta sul nuovo stadio

Il sindaco Giuseppe Sala, 66 anni, in Consiglio comunale: dopo anni di polemiche e progetti bocciati, svolta sul nuovo stadio

Milano, 6 novembre 2024 – Ecco la valutazione dell’Agenzia delle Entrate: lo stadio e l’area di San Siro, di proprietà comunale, valgono 197 milioni di euro. La Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala e i vertici di Milan e Inter hanno avviato la trattativa per arrivare alla cessione dell’attuale stadio e dei terreni limitrofi, dove ora ci sono un parcheggio e il Parco dei Capitani. L’obiettivo delle due società è quello di costruire un nuovo stadio di fianco all’attuale impianto, che dovrebbe essere rifunzionalizzato, cioè parzialmente demolito e destinato a ospitare altre attività sportive e commerciali, non più le partite di Milan e Inter, ma solo una volta pronto il nuovo San Siro.

Il nuovo vertice

Dopo la presentazione della manifestazione di interesse sull’area di San Siro inviata lunedì a Palazzo Marino, le parti si sono viste già ieri mattina. Il Comune ha comunicato a voce, ai tecnici di Diavolo e Biscione, la valutazione di 197 milioni di euro. Le società dovranno presentare una richiesta di formale accesso agli atti per ottenere la documentazione completa dell’Agenzia delle Entrate. Un atto richiesto dall’amministrazione comunale per garantire la trasparenza ed evitare favoritismi. Al di là di questo tecnicismo, la sensazione è che né Giunta né società vogliano perdere tempo. Se n’è perso fin troppo, visto che un progetto identico a quello a cui si sta lavorando ora era stato presentato da Milan e Inter nel settembre del 2019.

"La volta buona”

Cinque anni dopo, la domanda sorge spontanea: questa è la volta buona? “Spero di sì – risponde Sala in mattinata, a margine di un convegno a Palazzo Marino –. Ora mostriamo ai club il valore dell’area e vediamo quello che si può fare. È chiaro che questa è l’ultima chance. Se il Milan e Inter confermano questo intento, il nostro obiettivo è quello di arrivare alla conclusione prima delle vacanze estive dell’anno prossimo: formalmente la cessione dello stadio e delle aree”. Il sindaco fissa una scadenza per concludere l’operazione San Siro. Circa otto-nove mesi per cedere Meazza e aree alle società di proprietà di RedBird e Oaktree. Quasi il tempo di un parto. Eppure stavolta sembra di essere davanti a una vera svolta. Ne è convinto anche il sindaco: “È una novità, perché si passa dal diritto di superficie all’acquisto di impianto e terreno. Per il Comune e per i milanesi è meglio, così incassiamo dei fondi che possiamo reinvestire interamente sull’edilizia popolare e sul cercare di fare qualcosa per il quartiere di San Siro che ne ha tanto bisogno”.

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MILANO SINDACO GIUSEPPE SALA

Lotta contro il tempo

Nella nota di lunedì Sala ha fatto sapere che “la volontà dei club è di proseguire con l’iter di cui alla delibera di Giunta comunale n. 28/2023”. In altre parole, non si ripartirà da zero, ma dall’iter già avviato dopo la presentazione del primo progetto di realizzazione del nuovo stadio e rifunzionalizzazione del vecchio nell’area di San Siro. “Non è solo un modo per risparmiare tempo ma anche per tenere conto del lavoro fatto, da due punti di vista. Il primo: il dibattito pubblico già svolto. Il secondo: il lavoro fatto dal Consiglio comunale, il quale, dopo il dibattito pubblico, aveva dato indicazioni alla Giunta, indicazioni di cui terremo conto”.

L’impatto ambientale

Le indicazioni citate dal primo cittadino sono contenute in una nota del Comune datata 19 gennaio 2023. Tra le priorità indicate, la prima riguarda il quartiere di San Siro: “L’individuazione di risorse economiche aggiuntive, in modo da poter destinare una quota pari almeno a 40 milioni di euro per progetti da realizzare nei quartieri limitrofi”. La seconda gli aspetti ambientali: “Incrementare la superficie a verde, in modo che rappresenti almeno il 50% rispetto al totale dell’area, a dare priorità al raggiungimento della neutralità carbonica e alla minimizzazione dell’impatto ambientale, ad adeguarsi al Piano Aria e clima del Comune”.

La terza la grandezza del nuovo stadio: “La capienza dello stadio dovrà essere aumentata assicurando l’accessibilità e garantendo un adeguato numero di posti per le fasce meno abbienti, almeno pari a quello attuale (dunque almeno 70 mila posti, ndr). L’impianto dovrà anche essere allontanato dalle abitazioni di via Tesio, con la predisposizione di soluzioni per mitigare l’impatto sonoro”. Le carte di San Siro sono in tavola. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, infine, commenta: “Io mi auguro non si perdano altri anni come è accaduto. Se poi si fa a San Siro tanto meglio, perché si riqualifica anche il quartiere”.