
di Roberta Rampini
Uno slogan, "Giù le mani dalla sanità pubblica" e un lungo elenco di criticità: mesi di attesa per una visita specialistica o intervento, carenza di medici di base, sovraffollamento al pronto soccorso dell’ospedale di Rho, tagli di posti letto, medici e infermieri in fuga verso il privato e riduzione dei servizi sanitari sul territorio. Ieri mattina il Coordinamento Rhodense per la Sanità pubblica ha organizzato un presidio di protesta davanti all’ospedale di Rho al quale hanno partecipato tanti cittadini e operatori sanitari. Arrabbiati ma non rassegnati. Stanchi di promesse e di mancate risposte. "Siamo qui per denunciare ancora una volta la situazione la situazione della sanità pubblica - spiegano al megafono - siamo qui per chiedere risposte, perchè nonostante lettere, mail e petizioni, non abbiamo ancora ricevuto risposte concrete sul futuro degli ospedali dell’Asst Rhodense, non sappiamo se e quando verranno sostituiti i medici di base andati in pensione in questi anni. L’epidemia da Covid-19 che ha costretto tutti noi a prendere coscienza dell’importanza del Servizio Sanitario Nazionale e Pubblico, ma anziché potenziare la sanità pubblica la situazione è peggiorata". Striscioni e cartelli di protesta, volantini per sensibilizzare la cittadinanza da parte del coordinamento che riunisce i Comitati che in questi anni si sono costituiti nell’hinterland tutti con gli stessi obiettivi, Comitato Medici per Cerchiate e Pero, Rete Salute Sanità Pubblica Sesto, Osservatorio Salute e Sanità del Rhodense, Comitato cittadino per la salute e benessere Novate, Comitato di difesa della sanità pubblica Milano Città Metropolitana del sudovest. "Non vogliamo rassegnarci a vedere la sanità pubblica piegata agli interessi del privato e non vogliamo lasciare da solo chi è in difficolta, mi riferisco per esempio alla carenza dei medici di base che c’è a Cerchiate e Pero" - commenta Patrizia Vilardo, portavoce del Comitato di Pero. Tra le domande c’è quella sulle ricadute che avrà l’apertura del nuovo ospedale Galeazzi, "ci chiediamo se ci sarà una riorganizzazione sugli ospedali di Rho, Passirana e Garbagnate, considerato che dal 2009 al 2019 sono stati tagliati nei tre presidi ben 182 posti letto".