
La ministra del Turismo Daniela Santanchè, esponente di Fratelli d’Italia
di Andrea GianniMILANOIl provvedimento del presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, è motivato anche dalla "necessità di conservazione della conoscenza degli atti in un procedimento che prevede, fra l’altro, secondo l’imputazione, fatti a rischio prescrizione". Con la scelta di evitare un cambio del giudice che dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio, quindi, vengono scongiurati ulteriori rallentamenti (dopo la sostituzione in corsa di uno dei difensori) di un procedimento da cui dipende anche il destino politico, non solo giudiziario, della ministra del Turismo Daniela Santanchè. L’esponente di FdI è imputata, con l’ex compagno Dimitri Kunz e con un ex collaboratore esterno di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, società del gruppo editoriale fondato dalla ministra che ha dismesso le cariche nel 2022, per truffa aggravata ai danni dell’Inps sul caso della cassa integrazione per i dipendenti nel periodo Covid. Cassa integrazione in deroga che, secondo le accuse, sarebbe stata ottenuta "indebitamente" per 13 dipendenti, per un totale di oltre 126mila euro.
Roia ieri ha disposto che la gup Tiziana Gueli resti applicata all’udienza preliminare, che vede imputate anche le due società, per l’udienza del 20 maggio e per quelle successive fino alla decisione. Giudice che da aprile passerà dall’ufficio gip alla nona sezione penale. Nel provvedimento Roia fa presente che occorre "garantire il principio del mantenimento dell’organo giudicante", anche per evitare un rischio prescrizione. Il tema della prescrizione era stato sollevato anche dalla pm Marina Gravina nella brevissima udienza del 26 marzo, nella quale la giudice ha accolto la richiesta di rinvio per termini a difesa del nuovo legale della senatrice di FdI, Salvatore Pino, per studiare gli atti dopo la nomina. La pm si era opposta segnalando anche "il pericolo della prescrizione nel caso di riqualificazione del fatto", ossia l’accusa di truffa aggravata, "nel meno grave reato" di indebita percezione di erogazioni pubbliche. Per questa imputazione, secondo la Procura, scatterebbe nel 2027. Per la difesa, invece, non ci sarebbe alcun rischio concreto e ravvicinato. La giudice, davanti alla quale si sono tenute già tre udienze, era già stata prorogata nel suo incarico all’ufficio gip da fine febbraio fino al 31 marzo. Nel provvedimento Roia spiega di aver sentito sia la presidente dell’ufficio gip Ezia Maccora che la stessa giudice Gueli e di aver compreso che non è possibile prorogare ancora la gup, per le necessità della nona sezione penale, dove deve iniziare la nuova funzione.
Non essendosi, però, ancora definito il procedimento a carico della ministra del Turismo, dell’ex compagno e di Paolo Giuseppe Concordia, oltre che delle stesse società, per Roia va garantito "il principio del mantenimento" del giudice che conosce gli atti, visto anche il "rischio di prescrizione". E cita a supporto una circolare del Csm che, si legge, consente "l’applicazione ‘ad processum’ del magistrato trasferito", quando il procedimento è "in avanzato stato di istruttoria". Nel caso specifico la giudice Gueli il 9 ottobre ha già affrontato "questioni preliminari" e poi il 23 dello stesso mese il tema della "competenza territoriale", risolto dalla Cassazione mantenendo gli atti a Milano. La stessa gup, poi, dopo l’ultima istanza difensiva, ha indicato un rinvio lungo, di quasi due mesi, ma che, ha scritto, rispetta "il principio di ragionevole durata del processo". A partire dal 20 maggio ci vorranno almeno un paio di udienze per stabilire se la ministra e gli altri dovranno andare a processo. E un eventuale rinvio a giudizio potrebbe portare alla dimissioni della ministra.