GABRIELE MORONI
Cronaca

Sante Zennaro, il ragazzo che salvò 94 bimbi dai banditi e fu ucciso per errore: “Un eroe italiano”

Terrazzano di Rho, nell’ottobre 1956 il dramma all’istituto elementare. Il meccanico di 22 anni affrontò i malviventi che tenevano in ostaggio alunni e maestre e morì sotto il fuoco amico

Sante Zennaro, morto a 22 anni (a destra) e il salvataggio dei bambini

Sante Zennaro, morto a 22 anni (a destra) e il salvataggio dei bambini

Rho – Un francobollo per commemorare un giovane eroe. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha inserito il nome di Sante Zennaro nell’elenco delle emissioni filateliche del 2024. Sante Zennaro, una vita di non ancora ventitré anni sacrificata per salvare novantasette vite. Medaglia d’Oro al valor civile.

È il 10 ottobre del 1956, a Terrazzano di Rho. Per l’intera giornata novantaquattro bambini e tre maestre della scuola elementare vengono tenuti in ostaggio dai fratelli Arturo ed Egidio Santato. Arturo ha appena lasciato il manicomio criminale di Aversa. Minaccia una strage se non avrà un elicottero e 200 milioni. Egidio si acconterebbe di curare la balbuzie che lo affligge fin da piccolo.

L’incubo inizia alle 11.15. La Rai riprende in diretta, la prima grande, drammatica diretta. Attraverso un microfono che Santato ha voluto che fosse issato arrivano i pianti, le invocazioni dei bambini.

Sante Zennaro è un meccanico che cinque anni prima la spaventosa piena del Po ha portato con la famiglia dal Polesine devastato in Lombardia. Sono le 16.58. Sante raggiunge con una vecchia scala la finestra dell’aula trasformata in prigione. Balza all’interno, lotta con Arturo Santato, riesce ad avvicinarsi alla porta, rimuove i banchi accatastati come una barricata. Fuori gli uomini in divisa si preparano all’irruzione. Scambiato per uno dei sequestratori, Sante Zennaro cade crivellato da raffiche di mitra.

Il francobollo è un’altra vittoria di Renata De Angeli, come ricorda anche il sindaco di Rho, Andrea Orlandi, che si dice "molto soddisfatto" per l’emissione. Sette anni, seconda elementare, era una degli scolaretti di Terrazzano. Ha dedicato la vita alla memoria di Sante. Gira per le scuole.

Renata De Angeli, una delle bambine salvate da Sante
Renata De Angeli, una delle bambine salvate da Sante

Grazie al suo impegno la scuola media di Grignano Polesine (il paese dove è nato) è stata intitolata a Sante Zennaro. Ogni anno, per l’anniversario, una mattinata di ricordo. Una mostra itinerante. Un libro scritto dopo avere rintracciato i bambini di allora: “Sante Zennaro, un eroe da non dimenticare”. Quella per il francobollo è stata per Renata una lunga, difficile battaglia.

"Nel 2017 ho scritto al ministero, che al tempo si chiamava dello Sviluppo economico, per chiedere l’emissione. Non ho avuto risposte. Ho telefonato un numero infinito di volte fino a quando non hanno risposto. Mi hanno detto che la domanda non era stata accettata. Motivo: Sante Zennaro è un eroe di Terrazzano. Come se chi aveva salvato novantasette persone fosse un personaggio di rilievo solo locale. Falso, sbagliato. Sante Zennaro appartiene all’Italia, al mondo. Hanno dato il suo nome a scuole, asili, istituti. Dovunque si fosse trovato e dovunque avesse visto dei bambini in pericolo, lui sarebbe intervenuto. Come ha fatto, per noi, i bambini di Terrazzano".

Renata non si scoraggia. Un mese fa interviene a “ItaliaSì”, su Rai 1. Racconta la sua storia, rilancia l’appello che questa volta ha successo. Ci sarà un francobollo per Sante Zennaro, l’eroe con la tuta. Ogni minuto, ogni fotogramma di quella giornata terribile è impressa nel ricordo di Renata De Angeli.

Nella sua ingenuità di bambina rivolge un sorriso ad Arturo Santato che lo interpreta invece per uno scherno e la trascina alla finestra, minacciando di accecarla con una delle boccette di acido muriatico che ha portato in una borsa con i candelotti di esplosivo. Si fa avanti la maestra di Renata, Livia Tabiadon: "Acceca me, che ho già visto tante cose, mentre la bambina non ha ancora visto niente". Nel vano della finestra si staglia una figura. È il tramonto. Il riverbero del sole, alle sue spalle, impedisce di vederne il viso. A Renata pare l’apparizione di un angelo.