GIULIANA LORENZO
Cronaca

Sara Caulfield, storia di una viaggiatrice (non solo) social: “Sono libera e senza radici”

Trapiantata a Milano dal 2018, ha vissuto a Tokyo, Singapore e Dubai. Ha quasi 60mila follower: “Ora la mia passione è diventata anche un lavoro: organizzo itinerari insoliti per i turisti”

Sara Caulfield

Sara Caulfield, creator digitale, immortalata con il suo van, compagno degli ultimi itinerari

Milano – “Mille avventure con @saracaulfield” è uno dei suoi motti. Sara, romana, ha vissuto ovunque e per il momento si è stabilita a Milano. Ha un grosso seguito di follower su Instagram a cui racconta le sue peripezie in giro per il mondo. Il viaggio non è solo un’esperienza di vita ma è diventato un lavoro.

Come si definirebbe?

“Credo che questa sia l’epoca dei content creator, con le dovute distinzioni per quanto mi riguarda. Cerco di non essere l’ennesima che propone l’elenco delle cose imperdibili da fare a Londra. Recentemente, una ragazza che mi segue su Instagram, mi ha mandato un messaggio: “i tuoi contenuti non sono mai banali, è una cosa che di te mi piace molto. Sei genuina e non cerchi il contenuto che funzioni per forza”. Credo di rivedermi molto in questa frase. Cerco di portare temi freschi e spontanei, che mi rispecchino. Sono come appaio sui social, nel bene e nel male, non riuscirei a fare altrimenti. Non vado nei posti con lo scopo di produrre qualcosa, vado, in primis dove voglio e poi lo faccio vedere. Inoltre, sono anche tour leader di viaggi di gruppo con i miei follower e faccio consulenze”.

In cosa consistono le consulenze?

“Assisto le persone che si affidano a me per programmare i loro itinerari. Propongo diversi tipi di consulenze: una è quella da vera e propria travel designer, ovvero creo il viaggio per loro dall’inizio alla fine, senza però prenotare nulla, in fondo non sono un’agenzia di viaggi. Altrimenti c’è la videochiamata durante la quale chiarisco dubbi, rispondo a domande, do dritte, chicche. Spesso capita che si sappia più o meno cosa voler fare, ma di voler un aiuto nel definire il tutto. Ci tengo a dire che dispenso consigli solo su destinazioni che conosco e ho visitato: è questo il valore aggiunto, la mia esperienza in loco”.

Come nasce la passione per i viaggi e come concili la “predisposizione” a viaggiatrice solitaria con i viaggi di gruppo?

“Nasco viaggiatrice perché lo sono i miei genitori: da piccola ho vissuto in giro per il mondo prima con loro e poi da sola: ho girato davvero tanto. Per anni ho fatto lavori per cui ho dovuto sempre spostarmi, trasferendomi qua e là per l’Asia. La cosa che mi piace in assoluto di più è viaggiare sola, ma anche farlo con i gruppi che accompagno non mi dispiace. È un lavoro e allo stesso tempo mi diverto, perché conosco tanta gente nuova e interessante, ogni viaggio è diverso e staccare dalla solitudine dei miei è una alternativa”.

Hai vissuto un po’ ovunque, come mai ti sei fermata e perché proprio Milano?

“Al momento sono qui, ma non so quanto tempo rimarrò in Italia. Adesso, giro parecchio con il mio van e questa cosa mi fa sentire ancora meno radicata da qualche parte. Sono tornata a Milano un po’ per scelta e un po’ per caso e penso sia l’unica città italiana in cui potrei abitare. Dopo aver vissuto in posti come Tokyo, Dubai, Singapore e altre, non mi vedrei altrove”.

Cosa pensi che manchi al capoluogo lombardo per essere al pari di altre grandi metropoli?

“Secondo me Milano non se la cava malissimo, anche se essendo in giro, spesso mi perdo qualche novità. Mi piacerebbe che ci fossero più piste ciclabili, mi muovo soltanto in bici non è proprio facile (anche se negli ultimi anni qualcosa è migliorata). Una cosa che apprezzerei molto sono i mini market aperti h 24. Mi piacerebbe che si potesse mangiare nei locali a qualsiasi ora della giornata e non agli orari stabiliti dalla tradizione italiana. Oppure, che venissero aboliti i contanti e si pagasse solo ed esclusivamente con carta o con le app. Sarebbe il massimo sentirsi più sicure, soprattutto noi donne, quando camminiamo per la città”.

Ha mai pensato di fare dei tour anche su Milano?

“No, mai e non credo mi interesserebbe. A me piace viaggiare, non stare a casa”.