REDAZIONE MILANO

Sarà Vivenda dal 2023 a nutrire 1.200 alunni

La mensa cambia gestione. Dal primo gennaio il pasto. tornerà a costare come prima. del recente adeguamento Istat

Novità sulla gestione della mensa scolastica: a partire dal primo gennaio del nuovo anno sarà l’azienda Vivenda spa a preparare e servire circa 1.200 pasti giornalieri per gli alunni dei sette plessi scolastici della città. Fra le novità della nuova gestione il costo del pasto, che tornerà ad essere più o meno quello del primo settembre, cioè prima dell’adeguamento Istat con retroattività. Per la fascia più alta, reddito da 18mila euro e superiore, si dovrà versare 5,34 euro a pasto mentre si andrà via via a scalare nelle fasce successive a ribasso in funzione al reddito famigliare dimostrato con la presentazione dell’Isee. La differenza necessaria per coprire la tariffa base è garantita dal contributo del Comune, che interviene con circa 120mila euro.

Ci saranno cambiamenti anche sul metodo di pagamento della retta. Il versamento di quanto dovuto dovrà essere effettuato sempre con pagamento anticipato, ma l’alunno non avrà più l’obbligo di presentarsi a scuola con il ticket per usufruire del servizio mensa. "L’utilizzo del buono da presentare non aveva senso – commenta l’assessore alla scuola Rosetta Stavola – si ritorna dunque alla vecchia modalità, i genitori meritano fiducia. Tuttavia, questo non significa fare un passo indietro sulla volontà dell’amministrazione comunale per la lotta ai furbetti del ticket. È nostra intenzione monitorare la morosità e laddove ce ne fosse la necessità, dopo tutte le verifiche del caso, non si esclude la possibilità di sospendere il servizio mensa a chi non paga".

Forti le aspettative dei genitori sul cambio gestione. L’auspicio è quello di una nuova era nel servizio in fatto di quantità e qualità del cibo servito ai bambini, pur tenendo conto delle tariffe popolari. In questi ultimi cinque anni, infatti, le proteste sul servizio mensa sono finite persino in tribunale, dove il giudice ha poi dato ragione alle lamentele dei genitori.

Stefano Dati