NICOLA PALMA
Cronaca

Scala, aspettando il 7 dicembre. Mattarella torna nel Palco Reale. Non ci sarà la premier Meloni

Dopo il forfait del 2023, il presidente della Repubblica presenzierà alla Prima della Forza del destino. Sciopero del 29 novembre, a rischio lo spettacolo per Puccini con le super star Netrebko-Kaufmann.

Scala, aspettando il 7 dicembre. Mattarella torna nel Palco Reale. Non ci sarà la premier Meloni

Dopo il forfait del 2023, il presidente della Repubblica presenzierà alla Prima della Forza del destino. Sciopero del 29 novembre, a rischio lo spettacolo per Puccini con le super star Netrebko-Kaufmann.

Alla Scala è di casa, sin dalla sua prima apparizione da presidente della Repubblica datata 2018 per l’esordio di Attila. Il 7 dicembre 2021, di ritorno al Piermarini dopo il forfait obbligato del 2020 causa Covid, il pubblico del Macbeth gli tributò una commossa standing ovation nel giorno che segnò la rinascita del teatro dopo i mesi terribili della pandemia: quell’interminabile applauso lungo sei minuti fu allo stesso tempo un sentito tributo al settennato che stava per esaurirsi e un accorato invito a cedere al pressing per il secondo mandato. L’anno dopo, a bis ormai consolidato, la platea scattò nuovamente in piedi prima dell’Inno di Mameli e del sipario su Boris Godunov per omaggiare il Capo dello Stato, che nell’occasione era affiancato anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dalla premier appena entrata in carica Giorgia Meloni. Nel 2023, il presidente della Repubblica mancò l’appuntamento col red carpet di Sant’Ambrogio "per problemi di agenda", ma il sovrintendente Dominique Meyer spiegò: "Avremmo voluto accoglierlo una volta in più, ma non poteva e lo capiamo: mi ha assicurato che verrà l’anno prossimo".

Promessa mantenuta: tra poco più di un mese, Sergio Mattarella prenderà posto con la figlia Laura al centro del Palco Reale di via Filodrammatici per assistere al debutto dell’opera "La forza del destino" di Giuseppe Verdi diretta dal maestro Riccardo Chailly, che terrà a battesimo la stagione lirica della Scala. Mancherà, invece, la presidente del Consiglio, come annunciato ieri dal sindaco e numero uno della Fondazione Giuseppe Sala, nel solco della tradizione che prevede l’alternanza nei posti d’onore tra gli inquilini di Quirinale e Palazzo Chigi. Alla Prima parteciperanno anche il presidente del Senato Ignazio La Russa (protagonista dodici mesi fa di una querelle-lampo con Sala terminata in extremis con l’invito a salire in Palco Reale alla senatrice a vita Liliana Segre) e il ministro della Cultura Alessandro Giuli. Prima del 7, però, ci sono tanti altri spettacoli in programma sul palco del Piermarini. Uno rischia di saltare: stiamo parlando del concerto per Puccini in calendario il 29 novembre con due super star come Anna Netrebko e Jonas Kaufmann. La serata-evento, attesissima e sold out da tempo, è fissata infatti nel giorno in cui Cgil e Uil hanno indetto uno sciopero nazionale, al quale hanno aderito le segreterie locali e le Rsa delle due sigle di stanza in teatro.

"La Legge di Bilancio 2025, che è stata presentata al Parlamento, costituisce un vero e proprio attacco al mondo del lavoro e, come sempre, a farne le spese sono anche i lavoratori delle fondazioni lirico-sinfoniche e, in generale, del settore dello spettacolo dal vivo", hanno sottolineato i delegati in una nota congiunta. E ancora: "L’articolato della manovra finanziaria prevede una drastica riduzione e razionalizzazione della spesa per le fondazioni lirico-sinfoniche per il prossimo anno, nonché – hanno denunciato – forti limitazioni al turnover: le assunzioni a tempo indeterminato non potranno andare oltre il 75% della spesa relativa al personale cessato nell’anno precedente. La mancata stabilizzazione del personale si tradurrebbe nell’aumento del precariato, nel depauperamento delle piante organiche, incidendo negativamente sulla qualità artistica delle varie produzioni e rappresentazioni". Per questo, i rappresentanti del Piermarini ritengono che sia "necessario un cambio di rotta che metta al centro il lavoro e la qualità del lavoro stesso". Per i sindacati, c’è un’unica strada da percorrere per salvaguardare l’intera galassia della lirica: "È altrettanto necessario un intervento deciso per ridurre l’uso di contratti precari e per promuovere l’occupazione stabile in tutto il settore, a beneficio anche delle nuove generazioni.