REDAZIONE MILANO

Scala, Mattarella diserta la Prima. Invitato da Macron a Notre-Dame

Il Capo dello Stato sarà a Parigi il 7 e l’8 dicembre per la riapertura della cattedrale dopo 5 anni di restauri. Confermate in Palco reale le presenze del presidente del Senato La Russa e del ministro alla Cultura Giuli.

Scala, Mattarella diserta la Prima. Invitato da Macron a Notre-Dame

Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la figlia Laura nel Palco reale della Scala in occasione della Prima il 7 dicembre del 2022

Per il secondo anno consecutivo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non parteciperà alla Prima della Scala. La presenza del Capo dello Stato era stata annunciata nelle scorse settimane, ma nel frattempo è spuntato un appuntamento altrettanto importante nell’agenda del Quirinale: Mattarella è stato invitato a Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron alla cerimonia di riapertura di Notre-Dame, al termine dei cinque anni di restauri resi necessari dal terribile incendio che ha devastato l’iconica cattedrale tra il 15 e il 16 aprile 2019. Un impegno che richiederà la presenza Oltralpe del presidente per due giorni, il 7 e l’8 dicembre. Da qui l’impossibilità di prendere posto in Palco reale per il debutto di Sant’Ambrogio della nuova produzione dell’opera "La forza del destino" di Giuseppe Verdi, diretta dal maestro Riccardo Chailly e allestita dal regista Leo Muscato. Un cambio di programma comunicato "con rammarico" ai vertici della Fondazione.

Anche nel 2023 Mattarella aveva mancato l’appuntamento col red carpet del Piermarini "per problemi di agenda", ma il sovrintendente Dominique Meyer aveva spiegato: "Avremmo voluto accoglierlo una volta in più, ma non poteva e lo capiamo: mi ha assicurato che verrà l’anno prossimo". E sarebbe stato così se non fosse arrivato l’invito di Macron. Del resto, il legame tra il Capo dello Stato e la Scala è fortissimo, come dimostra il pubblico ogni volta che il presidente è ospite in teatro sin dall’esordio nel 2018. Il 7 dicembre 2021, di ritorno al Piermarini dopo il forfait obbligato del 2020 causa Covid, la platea del Macbeth gli dedicò una commossa standing ovation nel giorno che segnò la rinascita del teatro dopo i mesi terribili della pandemia: quell’interminabile applauso lungo sei minuti fu allo stesso tempo un sentito tributo al settennato che stava per esaurirsi e un accorato invito a cedere al pressing per il secondo mandato.

L’anno dopo, a bis ormai consolidato, gli spettatori della Prima scattarono nuovamente in piedi prima dell’Inno di Mameli e del sipario su Boris Godunov per omaggiare il Capo dello Stato, che nell’occasione era affiancato anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dalla premier appena entrata in carica Giorgia Meloni. A proposito di Meloni, neppure lei assisterà allo spettacolo, ma questo si sapeva già. Confermati, invece, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro della Cultura Alessandro Giuli.

Nicola Palma