Milano, 1 settembre 2016 - Muovere alla modifica del progetto di riqualificazione dei sette scali ferroviari cittadini solo dopo aver approvato in Consiglio comunale, anche coi voti dell’opposizione, una delibera nella quale siano fissati i criteri secondo i quali rivedere il piano. "Una delibera d’indirizzo", una delibera "bipartisan": questo l’obiettivo del Pd. Filippo Barberis, capogruppo dei democratici a Palazzo Marino, entro fine settimana incontrerà i parigrado di tutti gli altri partiti per capire se l’obiettivo della "massima condivisione" sia perseguibile. Un obiettivo in buona misura obbligato: firmato da Comune, Regione, Ferrovie dello Stato e approvato dalla Giunta di piazza Scala, l’accordo sugli scali fu affossato proprio in Consiglio comunale, sul finire del mandato di Giuliano Pisapia, col contributo decisivo della sinistra radicale, allora in maggioranza. Tra le ragioni dei ribelli c’era anche il mancato coinvolgimento dei consiglieri nella stesura dell’accordo. Anche da qui la scelta della Giunta e del Pd di ripartire invertendo l’iter: prima l’intesa in Consiglio, "sperando sia la più ampia possibile" scandisce Barberis, e poi il nuovo confronto con "Sistemi Urbani", la società delle Ferrovie alla quale competono le sorti degli scali. "Massima condivisione", sì. Ma a due condizioni: niente melina e l’accordo si deve rivedere ma non si può stravolgere. "Il confronto tra i partiti deve avvenire nel rispetto dei tempi auspicati dalle parti", precisa Barberis.
"Il sindaco si è posto l’obiettivo di riavviare l’accordo entro un anno e così deve essere – chiarisce l’assessore comunale all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran –: la riqualificazione degli scali ferroviari è un progetto utile a Milano, il confronto è fondamentale, siamo aperti alle proposte che arriveranno dall’opposizione e speriamo si possa discutere sul merito dell’accordo. Ma tutto questo deve avvenire nella consapevolezza che ci sono da rispettare dei tempi oltre alle necessità di un interlocutore terzo quale le Ferrovie". Più housing sociale e più verde: queste le richieste di chi votò contro l’approvazione del piano. Maran apre: "Il verde già previsto dalla riqualificazione può essere cucito al verde esistente". Ma precisa: "Non possiamo ripartire da zero. L’impianto dell’accordo precedente è buono". Da Forza Italia arrivano timide aperture. "Noi siamo dalla parte del confronto perché siamo dalla parte di Milano, ma ci riserviamo ogni scelta una volta entrati nel merito delle questioni" dice la coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini, ieri alla Festa dell’Unità per un incontro proprio sugli scali. "Mesi fa la Giunta Pisapia scelse di firmare l’accordo con le Ferrovie e di coinvolgere il Consiglio comunale solo a cose fatte – ricorda il capogruppo Gianluca Comazzi –. Fa piacere che ora il centrosinistra voglia ribaltare l’iter ma una discussione seria sugli scali non può non contemplare anche una discussione sulla revisione del Piano di governo del territorio e sul regolamento edilizio. E chiediamo sia riabilitato il progetto di una linea di superficie che unisca Iulm, Bocconi, Politecnico e Bicocca".