
RICERCHE L’affresco della Milano medievale è stato rinvenuto nel corso dei lavori per la posa di alcune tubature del gas dietro la Basilica di Sant’Ambrogio
Milano, 4 ottobre 2014 - Un affresco della Milano medievale riaffiora dagli scavi per la posa di alcune tubature del gas, in via Santa Valeria, dietro la Basilica di Sant’Ambrogio. Si tratterebbe peraltro dell’unico dipinto su muro risalente al VII-VIII secolo finora ritrovato, come ipotizza Vittorio Sgarbi, il noto critico d’arte e polemista. Un paio di mesi fa, sempre nello stesso cantiere, erano stati ritrovati dei monili, alcune ossa, un pozzo e un muro perimetrale, che potrebbe essere quello dell’antico monastero dei frati francescani di San Francesco Grande, abbattuto a inizio Ottocento per far posto alla Caserma Garibaldi, l’ufficio tecnico-logistico della Polizia di Stato. Proprio su questo muro è stata effettuata l’importante scoperta: un affresco nel quale si vede parte di un uomo, con una tunica e dei sandali.
«Si può intuire un’importante testimonianza di una struttura ecclesiastica – ritiene Vittorio Sgarbi a un primo esame delle immagini – con una teoria di santi o apostoli databile tra il VII e l’VIII secolo, di cui rimane una porzione non significativa, ma in cui c’è ancora la testimonianza del rapporto con la cultura romana». Nella pittura, un particolare attira l’attenzione dell’Ambasciatore Expo per le belle arti ed ex assessore alla Cultura di Palazzo Marino. «Notevole quello che si vede da questa porzione: pare di capire che questo corpo togato mandi un’ombra. Qui c’è un elemento naturalistico abbastanza singolare per l’epoca e innovativo per l’effetto spaziale, per il senso di profondità che trasmette».
Sarebbe l’unico affresco finora ritrovato nella nostra città. «A Milano ci sono i mosaici della Basilica di San Lorenzo – continua Sgarbi – ma non ricordo altri esempi di pittura di questo genere. I più vicini, di origine longobarda, si trovano a Castelseprio». In provincia di Varese. Già il ritrovamento di quest’estate aveva bloccato i lavori del cantiere di A2A. Erano intervenuti gli archeologi della Soprintendenza per i Beni architettonici. Erano così cominciati i rilievi nello scavo. Poi la scoperta dell’affresco. Ieri mattina, un’altra equipe, sempre su incarico della Soprintendenza, è intervenuta per effettuare un reportage video-fotografico dell’importante reperto. «È un raro esempio della Milano antica», dicono emozionati gli operatori che hanno potuto ammirare da vicino il dipinto.