
Il compositore napoletano Ruggiero Leoncavallo dà il nome alla via che resterà indissolubilmente legata al centro sociale più famoso di Milano
L'enorme magazzino abbandonato adiacente all'edificio occupato, affacciato su via Leoncavallo, diventa subito il cuore delle attività del centro sociale. Le sue dimensioni del resto lo consentono: oltre 3.600 metri quadrati di superficie nella periferia nordest ancora industriale, vicino alla Stalingrado d'Italia, Sesto San Giovanni, dove organizzare laboratori artistici e artigianali, una scuola popolare per permettere ai lavoratori di prendere la licenza media, lezioni di teatro. Si organizzano dibattiti sul movimento femminista, e vede la luce una delle tanto radio libere che prosperano in quegli anni in Italia, Radio Specchio Rosso, attiva dal 1978 al 1980.