All’inizio, i treni erano composti da due o tre vetture che, negli anni successivi, verranno portate a sei. All’inaugurazione non pochi milanesi rimasero confusi dal fatto che, al contrario del tram, non c’erano porte riservate all’ingresso e all’uscita. Molti cartelli avvertivano i viaggiatori di aspettare la discesa di chi era sul treno prima di salire.
Le stazioni, per l’epoca, avevano un aspetto estremamente innovativo (oggi alcune non sono molto diverse da allora). L’arredo venne affidato a due architetti, Franco Albini e Franca Helg, e la segnaletica al designer Bob Noorda. Tutto era pensato per facilitare il movimento del flusso di viaggiatori: corrimani rossi, disegni semplici, massima funzionalità. Tutto era moderno e tutta Milano, con quella metropolitana, accelerava il suo ritmo apprestandosi a diventare quella rombante capitale del progresso che, ancora oggi, continua a sperimentare cose nuove.