Gli investigatori stanno analizzando i filmati delle telecamere della zona per accertare la dinamica dell’incidente. Altre indicazioni potrebbero arrivare anche dai risultati dell’autopsia sul corpo di Ramy, fissata per il 29 novembre. In base ai primi accertamenti, si ipotizza una “collisione laterale” tra la parte anteriore del fianco sinistro dell’auto dei carabinieri e la parte posteriore del motorino e che “a causa di tale urto”, quest’ultimo si è “ribaltato sul fianco sinistro”. A supportare l’ipotesi dell’urto ci sarebbe un’ammaccatura sulla marmitta destra del ciclomotore, ma, d’altra parte, sulla Giulietta non c’è alcun segno.
Uno dei video visionati, proveniente da una telecamera posta tra via Ripamonti e via Solaroli, ha ripreso l’incidente, ma dalla prospettiva non si capisce se sia avvenuto o meno un urto tra i due mezzi, né se il colpo fatale alla testa del diciannovenne egiziano sia stato il primo, contro il muretto, oppure il secondo, provocato dal palo del semaforo. “Quella notte – ha detto al Giorno il padre di Ramy – gli avevo detto di non fare tardi. Voglio sapere come mio figlio è morto”.