ENRICO CAMANZI
Cronaca

Van Basten e i suoi allenatori: tensione con Sacchi, feeling con Capello

Dai litigi con il guru di Fusignano ai successi con il sergente di Pieris

Van Basten segna in tuffo al Napoli l'11 febbraio 1990

Van Basten segna in tuffo al Napoli l'11 febbraio 1990

Marco Van Basten e Arrigo Sacchi: un rapporto costellato di bisticci. Il calciatore olandese, nella sua autobiografia, è schietto. "Sacchi? Parlava troppo". E, ricordando un episodio prima dell'addio del tecnico romagnolo, racconta di avergli detto, in un faccia a faccia carico di tensione: "Mister, non abbiamo vinto tutti quei premi perché ci sei stato tu, ma nonostante ci fossi tu".

Arrigo, forte di un rapporto solidissimo con Berlusconi, andrà dal Cavaliere a chiedere di scegliere. O lui, o Van Basten. Il futuro presidente del consiglio, pur avendo difeso Sacchi all'inizio della sua carriera in rossonero anche rischiando di mettersi contro lo spogliatoio, non ha dubbi. Punta su Nureyev (altro soprannome dell'attaccante).

Tutt'altra musica con Fabio Capello, meno ossessionato dalla tattica e più pratico. Il mister friulano si può addirittura "permettere" di correggere la sua rincorsa sulle punizioni. Van Basten è il perno del Milan di Capello, con Gullit migrato alla Sampdoria. Dal punto di vista personale vive le stagioni migliori, centrando il suo record di gol in serie A (25, nel 1999-92).

Continua a leggere questo articolo