
Ancora schiume nel Naviglio Grande e l’Amministrazione di Turbigo scende in campo. Nei giorni scorsi, dopo alcune segnalazioni, il comune turbighese ha organizzato un sopralluogo con Arpa Lombardia per capire l’origine delle schiume comparse lungo il Naviglio.
Sul posto l’assessore all’Ambiente Andrea Azzolin edil consigliere delegato Riccardo Re, oltre ai tecnici e alla protezione civile. È stato prelevato un campione che andrà in laboratorio. "Stiamo lavorando alla mappatura degli scarichi presenti sul territorio, ma è importante mappare tutto l’asse del Naviglio e del canale industriale – ha spiegato Azzolin –.Dobbiamo dialogare con le autorità competenti provinciali e regionali per un’azione condivisa". In molti, compreso il sindaco, puntano il dito sul mal funzionamento degli impianti di depurazione del varesotto, che scaricano nel canale industriale sostanze inquinanti che poi finiscono nel Ticino.
Osservato speciale è sempre e comunque il vicino impianto di Sant’Antonino, ma il problema potrebbe nascere anche più a monte, forse dal lago Maggiore. Altra zone, altre schiume, quelle del fiume Olona che in queste settimane di secca sta mostrando il lato peggiore di sè con miasmi irrespirabili e schiuma bianca. Miasmi che si respirano anche più a monte come nella zona fra Marnate e Castellanza, in piena Valla Olona.
Negli scorsi giorni, alla presenza dell’assessore regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo, si è riunito il tavolo tecnico, per eliminare il prima possibile gli odori molesti entro l’anno.
Secondo Arpa, la ditta individuata sarebbe la Perstorp la cui attività contribuisce in maniera notevole alla creazione dei miasmi, insieme alle aziende, Ecosis e Tessa. Osservato speciale anche il depuratore di Olgiate Olona.
Christian Sormani