VALERIA GIACOMELLO
Cronaca

Sciopero Amazon, i lavoratori: "Noi indispensabili nel lockdown, ora vogliamo dignità"

Presidi da Milano al resto della regione dove i dipendenti sono oltre 4mila, con appelli ai consumatori. L'azienda: garantiamo salari competitivi

Un presidio a Peschiera Borromeo, nel Milanese

Precariato perenne, turni massacranti e poche speranze verso il futuro. Questa la situazione denunciata dai lavoratori di Amazon che, per sensibilizzare l’opinione pubblica, sono scesi in sciopero per 24 ore. Un esercito composto da 40mila lavoratori, in maggioranza facchini e driver, che si è rivolto direttamente ai consumatori spiegando le ragioni del primo sciopero nazionale di tutta la filiera, dai dipendenti dei magazzini e hub con contratto nazionale di logistica alle aziende fornitrici dei servizi di logistica, della movimentazione e della distribuzione della merce. Lo sciopero nazionale, che in Lombardia ha visto centinaia di lavoratori protestare a Milano, è stato rinforzato da presidi nell'hinterland milanese e nel resto della regione. Sette i presidi organizzati in Lombardia che coinvolgono un totale di oltre 4mila lavoratori della filiera.

"Voi che ricevete un servizio siete le persone cui chiediamo attenzione e solidarietà", spiegano ai consumatori. "Siamo stati definiti indispensabili durante la pandemia, entravamo nelle vostre case quando tutto era chiuso per permettervi di ricevere ogni tipologia di merce in piena comodità e sicurezza. Un boom di ordini, e quindi di fatturato, di cui però noi non abbiamo beneficiato. Ci fermiamo per una questione di rispetto del lavoro e della dignità dei lavoratori".

Lo sciopero è stato deciso dopo la brusca interruzione delle trattative fra sindacati e azienda. Sul tavolo di discussione ci sono la verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti e dei turni di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, gli aumenti retributivi, la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato e dei lavoratori interinali, il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza, l’indennità Covid.

"I nostri dipendenti – si difende da parte sua Amazon - e i corrieri assunti dalle imprese terze che effettuano i servizi di consegna ricevono entrambi salari competitivi. Per pianificare le esigenze operative dei corrieri utilizziamo tecnologie che prendono in considerazione diversi fattori per determinare quante consegne un autista possa effettuare in sicurezza durante la propria giornata lavorativa". "Il nostro impegno nei confronti dei nostri dipendenti non si ferma – dichiara ancora il colosso – e continueremo ad assicurarci che tutto il nostro personale sia adeguatamente protetto, monitorando e aggiornando costantemente le misure preventive giorno per giorno".