Milnao, 9 novembre 2024 – Uno sciopero senza esclusione di colpi, quello tenutosi ieri nel trasporto pubblico locale. La protesta dei lavoratori di Atm non ha risparmiato le fasce orarie di garanzia e le linee che in quelle fasce orarie avrebbero dovuto fornire un servizio il più possibile regolare. Alta, anzi altissima, l’adesione alla protesta: per Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna è stata pari al 98%.
In campo i funzionari
A questa si sono poi aggiunti 700 certificati di malattia inviati dai lavoratori ad Atm già dalle prime ore di venerdì. Abbastanza per rendere ulteriormente più complicato assicurare il servizio anche nelle ore solitamente escluse dalla protesta, vale a dire: fino alle 8.45 del mattino e dalle 15 alle 18.
Diverse stazioni della metropolitana sono state riaperte ai passeggeri solo perché Atm ha dirottato nei mezzanini alcuni funzionari che solitamente svolgono altre mansioni: sono stati loro ad aprire le porte delle stazioni della metropolitana e a vegliare sulla circolazione dei treni e sul via vai dei passeggeri come fossero agenti di stazione.
Spia del malessere
L’alta adesione dei lavoratori e quei 700 certificati di malattia sono una spia decisamente evidente del malcontento che da tempo attraversa chi lavora nel trasporto pubblico milanese.
Le cause sono note: retribuzioni non all’altezza del costo della vita di una città come Milano, turni di lavoro sempre più difficili da reggere, complice la generalizzata mancanza di conducenti per i mezzi di superficie, e sempre meno conciliabili con altre esigenze di vita e, non ultima, la scarsa sicurezza percepita soprattutto da chi si trova a lavorare a stretto contatto con i passeggeri, a partire proprio dagli agenti di stazione e dagli stessi conducenti, spesso vittime di aggressioni verbali o fisiche.
Una congiuntura alla quale non giova per nulla il mancato rinnovo del contratto nazionale della categoria.
Le contestazioni dell’azienda
Dall’altra parte c’è Atm, l’Azienda, che questa volta tiene a far sapere di non ritenere "in alcun modo accettabile né corretto" l’invio di quei 700 certificati di malattia e, soprattutto, la non copertura del servizio nelle fasce di garanzia:
"Atm – fanno sapere in serata da Foro Buonaparte – condanna i lavoratori che si sono messi in malattia durante le fasce di garanzia e che hanno in questo modo limitato il servizio reso ai cittadini". Parole non di poco conto perché non è frequente che Atm intervenga con dichiarazioni pubbliche in questioni che riguardano così da vicino le scelte dei lavoratori. Non è escluso che la vicenda abbia degli strascichi nei prossimi giorni.
Non è escluso che l’Azienda decida di inviare lettere di monito o di richiamo ai lavoratori che hanno presentato certificati di malattia esentandosi così dal coprire i turni nelle fasce di garanzia.
Quanto al dettaglio della giornata, dalle 8.45 alle 15 è rimasta aperta solo la M4, mentre la M5 ha fatto servizio tra Bignami e Tre Torri. Servizio ridotto alle fermate di bus, tram e filobus. Dalle 18 in avanti, tra le metropolitane, è rimasta in servizio di nuovo la sola M4 tra San Babila e Linate. Corse ridotte in superficie.