REDAZIONE MILANO

Scommesse illegali, la difesa di Frizzera e De Giacomo: ludopatici vittime del sistema, non coordinatori

Interrogati i presunti gestori delle puntate online he hanno coinvolto anche una dozzina di calciatori di serie A. Gli avvocati chiedono un percorso di recupero e il divieto di frequentare sale scommesse.

Scommesse clandestine nel mondo del calcio

Scommesse clandestine nel mondo del calcio

Milano, 17 aprile 2025 – “Sono soggetti gravemente ludopatici, vittime anche loro del meccanismo del gioco e non sono affatto gli organizzatori del giro di scommesse, erano amici in certi casi di alcuni calciatori”.

È la linea difensiva presentata oggi, giovedì 17 aprile, davanti al gip di Milano Lidia Castellucci, dall'avvocato Vincenzo Scarano, legale di Tommaso De Giacomo e Patrik Frizzera, i due presunti gestori delle puntate illegali online che hanno coinvolto anche una dozzina di calciatori di serie A, tra cui Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Alessandro Florenzi, Mattia Perin, Wes McKennie, Raoul Bellanova e Samuele Ricci.

Per i due, che oggi hanno scelto di non rispondere alle domande della giudice nell'interrogatorio preventivo, i pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, nell'inchiesta della polizia giudiziaria della Gdf, hanno chiesto gli arresti domiciliari.

Il difensore, davanti alla gip, ha evidenziato che per i due indagati può cadere l'aggravante contestata di aver organizzato il presunto giro di scommesse illecite e che loro, infatti, al pari degli sportivi, in sostanza, sarebbero stati meri scommettitori. E in questa fase una misura come “l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria” può essere più che sufficiente, accompagnata da un percorso di recupero dalla ludopatia. E da un divieto, sempre secondo il difensore, di frequentare sale scommesse.

"Per chi conosce bene come si svolgono i giochi su queste piattaforme illecite, si tratta di raccogliere il maggior denaro possibile, di chiamare altri scommettitori per averi maggior bonus per giocare ancora”, ha chiarito il legale per sostenere che De Giacomo e Fizzera non erano organizzatori. Davanti alla gip, ha spiegato l'avvocato, c'è stata una richiesta precisa di “attenuazione della misura rispetto alla richiesta per motivi di non attualità delle contestazioni e di ridimensionamento del loro ruolo”. Il difensore ha specificato che De Giacomo, 38 anni e presunto “coordinatore” del giro, secondo i pm, “da anni combatte con la ludopatia e nel 2022 provò per alcuni mesi anche ad andare in terapia, anche perché lui è nato tra le scommesse, la madre gestisce due sale”.

Il vero punto di questa indagine, però, ha detto ancora Scarano, è che i “soggetti coinvolti, ahimè, sono dei calciatori con grandi stipendi”. E ancora: “Mi meraviglio anche del clamore mediatico, dettato probabilmente solo dalla presenza dei calciatori”. Le chat, poi, “vanno prese per quello che sono, parliamo di ragazzi di 30 anni che tra loro hanno amicizie pregresse e parlano anche scherzando, non sono delinquenti incalliti”. Il presunto “sistema” della gioielleria Elysium, con cui i calciatori avrebbero coperto i debiti di gioco attraverso falsi acquisti di orologi di lusso, sarebbe stato “anche quello in ipotesi finalizzato a raccogliere sempre di più" per giocare, ma “non è provato nemmeno che andassero lì soldi di proventi illeciti”.

Ora sono in corso gli interrogatori dei soci e amministratori della gioielleria, Antonio Scinocca, 33 anni, Antonino Parise, 43 anni, difesi dai legali Salvatore Staiano e Vincenzo Majolo Staiano, e il 31enne Andrea Piccini, ex socio e difeso dal legale Ermanno Gorpia. Loro risponderanno, pare, alle domande della giudice. La gip, che dovrà valutare il pericolo di reiterazione del reato (sul reato di scommesse illegali per De Giacomo e Frizzera, sul riciclaggio per gli altri tre) deciderà nei prossimi giorni.