GIULIO MOLA
Cronaca

Vincite da 5mila euro anche coi Primavera

Il titolare di una sala scommesse a Milano: c’è stato un boom delle giocate su partite dei campionati minori. Dal calcio al basket

L'inchiesta sulle scommesse

Milano - Il signor Wang vive in Italia da circa quindici anni, e nel 2017 ha aperto una piccola sala scommesse non molto distante dalla stazione Centrale di Milano col nome di un sito internazionale fra i più noti e, almeno in teoria, sicuri. Si può puntare su una quarantina di discipline (persino sulle gare di freccette e sulle partite di squash), ma le “giocate“ che più lo hanno stupito sono quelle sui campionati di serie B egiziana o terza serie turca. "So che in Italia siete esperti di calcio, tant’è che già a fine settembre, per le prime partite di serie C, vedevo importanti puntate anche su singole gare, ma non sapevo che si seguissero campionati così lontani", dice sorridendo. Da ottobre anche Wang è stato costretto a chiudere, ci sono clienti che lo chiamano dettandogli le scommesse e altri che giocano direttamente online. "Non sono tanti, alcuni lo facevano già prima e diversi sono miei connazionali oppure persone dell’Est. Telefonavano dieci minuti prima dell’evento e puntavano cifre fra i 500 e i duemila euro, facendo bonifico istantaneo. E nella maggior parte dei casi vincevano, il doppio o il triplo. Magari solo due match in combinazione, o la somma dei gol. Andavano sul sicuro, magari saranno fortunati, però ci prendevano. Non ho tutti quei soldi altrimenti avrei giocato pure io quei pronostici". Non sappiamo se l’agenzia del signor Wang si distingua più di altre per le vincite dei giocatori, però in media, prima del Covid, si pagavano circa 350.000 euro l’anno ai fortunati scommettitori. Spesso con colpi di 3-4000 euro alla volta (le agenzie più grandi nella città di Milano sborsano circa 415mila euro l’anno, ma le entrate sono superiori alle uscite). Entro 48 ore il cliente viene pagato, per importi di un certo rilievo bisogna fare il bonifico ma almeno possono stare tranquilli...

Già, perché durante le pandemia, molti accaniti scommettitori sono stati truffati dopo essere stati attirati da alcuni siti online con accattivanti spot pubblicitari, apparsi soprattutto su internet o sulle pagine “social“. Un vero e proprio ingannevole business dei pronostici. "Lo dico sempre ai miei clienti di non fidarsi, perché sappiamo tutti che esiste un sistema criminale internazionale in questo settore". Cosa accade in questi casi? Proliferano, da quando i centri scommesse sono chiusi per Covid, molti siti e profili fake di facebook. "Propongono la vendita, a 100 o 150 euro, dipende dall’evento, di pronostici di partite. Il trucco consiste nel fatto che si prendono 9 scommettitori alla volta: a tre di loro viene venduto l’1, a tre l’X e a tre il 2. Tre vincono e decidono di rigiocare, puntando quote superiori, quelli che perdono vengono bloccati. Si va avanti con la seconda gara, con lo stesso sistema, e alla fine, anche chi è convinto dell’infallibilità del metodo, perderà tutto ciò che ha guadagnato. Perché la verità è che è solo una truffa e non ci sono partite truccate".

Insomma, c’è chi inconsapevolmente guadagna sulle perdite altrui ma alla fine ci rimette tutto. "Quando ti fai coinvolgere così – spiega Wang – rischi di non capire più nulla. C’erano persone abituate a giocare 5 euro e magari a perderle, ma se poi credono che per poco non ne hanno vinti 100 arriva il desiderio di riprovarci. Anche perché, da quando c’è il Covid, in tanti sanno che è più facile indovinare i risultati di seconda o terza divisione del calcio o del basket, società che soffrono ancora più dei grandi club la crisi provocata dalla pandemia. Lì ci sono i giocatori più corruttibili. Io me ne accorgo con le scommesse online, già tre-quattro giorni prima dell’evento si puntano somme importanti su partite di serie B, C, di pallacanestro o sui campionati giovanili, anche sui tornei Primavera. La mia società qualche volta è intervenuta in situazioni anomale, se uno vince ripetutamente somme di 5000 euro diventa un giocatore sospetto. Però a quel punto sul sito fa registrare qualcun altro e ci riprova... Oppure può succedere che sempre online qualcuno metta 20.000 euro sull’X di una partita di serie C poco importante: a quel punto si blocca... Sappiamo di correre questi pericoli, ma il cliente che va su siti stranieri magari irraggiungibili rischia molto di più". (3 – Continua)