Milano, 11 marzo 2019 - Imputazione coatta a Milano per quattro poliziotti accusati di avere testimoniato il falso al processo a un 27enne imputato (e assolto) per avere tirato un sasso contro un agente durante gli scontri del 1 maggio 2015, giorno dell'inaugurazione di Expo. Lo ha deciso il gip Raffaella Mascarino, che ha respinto la richiesta di archiviazione del pm Marcello Musso. Secondo il giudice, la condotta del giovane fu "pacifica e collaborante con le forze di polizia, inconciliabile con gli atti di violenza e minaccia che gli verranno ascritti".
Nel luglio dello scorso anno, il giudice Mascarino aveva prosciolto otto poliziotti dalle accuse più gravi, ovvero falso ideologico e calunnia, e aveva ordinato nuove indagini per quattro di loro accusandoli di falsa testimonianza in relazione a un verbale che portò all'arresto per resistenza aggravata di uno dei giovani che scesero in piazza contro l'Expo, poi mandato assolto. Infatti, aveva ritenuto un "errore", senza dolo, le dichiarazioni con cui gli agenti incolparono il giovane di aver lanciato un sasso. Errore, a parere del magistrato, dovuto anche alla "concitazione" e alla stanchezza dopo quella giornata in cui le forze dell'ordine dovettero fronteggiare gli scontri che misero a ferro e fuoco la città.
Ma per quattro di loro che, poi, confermarono le loro accuse in aula, a distanza di tempo dai fatti, il gip aveva ordinato nuove indagini. Nell'ottobre del 2018, però, il pm Marcello Musso anche per questo capitolo della vicenda aveva avanzato richiesta di archiviazione. Richiesta respinta oggi dal gip, secondo il quale i nuovi accertamenti del pm confermano l'ipotesi accusatoria nella parte in cui descrivono un atteggiamento complessivo del giovane del tutto contrastante rispetto a quello descritto dagli odierni indagati" nelle loro deposizioni. Per questo motivo è necessario, si legge nel provvedimento, "il vaglio dibattimentale" sulla condotta dei quattro agenti accusati di concorso in falsa testimonianza.