Milano, 12 aprile 2025 – Più incidenti e più polemiche del solito al corteo pro Palestina, diventato ormai un appuntamento fisso del sabato a Milano, oggi sfociato in scontri tra una fetta di manifestanti e le forze dell’ordine. Mentre si contano i danni alle banche e negozi (brand americani), arrivano a getto continuo le reazioni politiche per la scritta comparsa sulla vetrina della Banca Popolare di Milano di piazzale Lagosta e vergata in rosso: “Spara a Giorgia”. Sottinteso, Meloni.

Il primo commento è del presidente del Senato Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia): "Scritte minacciose rivolte a Giorgia Meloni e vergognose aggressioni ai danni delle Forze di polizia durante il corteo pro Palestina a Milano – è la sintesi di La Russa – Fatti gravissimi che continuano a ripetersi a ogni manifestazione e che sono il frutto di una pericolosa campagna di demonizzazione dell'avversario politico e delle donne e degli uomini in divisa. In troppi continuano a scherzare con il fuoco”. La solidarietà alla premier giunge dai parlamentari del partito in blocco (Donzelli, Mantovani, Albano, Bignami, Di Maggio, Sbardella ecc) e da tutta la maggioranza. “Questi sarebbero i 'pacifisti' che il 25 aprile andranno in piazza cercando fascisti che non ci sono – interviene sui social Matteo Salvini – mentre il primo maggio parleranno di lavoro anche se non hanno mai faticato”. Più istituzionali le parole dell’altro vicepremier, Antonio Tajani: “L'odio non può e non deve trovare spazio nel confronto politico. Ciò che è accaduto a Milano è gravissimo”.
Sempre dai banchi del governo Alessandro Giuli se la prende con "questi odiatori rivestiti di falsi ideali di pace”. Meloni, dice il ministro della Cultura, “è stata oggetto di un atto violento da parte di un manipolo di mandanti morali di atti omicidi nei confronti delle più alte cariche dello Stato”.
Per la ministra della Famiglia Eugenia Roccella le scritte comparse a Milano sono “il segnale di un clima che continua a essere sottovalutato dagli stessi che pure gridano all'allarme democratico un giorno sì e l'altro pure, solitamente a sproposito". Ce l’ha con lo “strabismo ideologico di cui auspichiamo che la sinistra italiana di ogni ordine e grado si decida a prendere atto”.
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana parla di “azioni scellerate che non c'entrano proprio nulla con il diritto democratico di manifestare”. La città di Milano “non è quella rappresentata da questi personaggi”. Un pensiero a Giorgia Meloni, ''vittima di scritte minacciose becere e irresponsabili''.
Dall’opposizione si leva la voce di Matteo Renzi: "I fatti avvenuti quest'oggi a Milano indignano e preoccupano. Solidarietà alle forze dell'ordine, alla presidente del Consiglio e a quanti sono rimasti colpiti dalla violenza dei manifestanti”. Quelle contro Meloni sono “parole vergognose” anche a detta di Mariastella Gelmini, lombarda ex forzista e Azione ora nel gruppo misto: “Un clima di violenza e odio inaccettabile – si legge nel suo post su X – una città ostaggio di facinorosi. La mia solidarietà a Meloni”.