Il blitz prima del suono della campanella: alcuni studenti hanno scavalcato i cancelli per occupare il Cremona-Zappa, liceo scientifico e istituto tecnico affacciati su viale Marche. È la sesta scuola occupata nel 2023, dopo Severi-Correnti, Boccioni, Manzoni, Tito Livio e Caravaggio. E l’occupazione era stata preceduta da un’autogestione, di qui il braccio di ferro tra studenti e docenti e le trattative - che proseguiranno stamattina - con la dirigenza, che chiede sia permesso di fare lezione a chi non parteciperà alla protesta. Un gruppo di studenti è rimasto a dormire nella scuola, ma è stata loro concessa la palestra (come per le attività della settimana), mentre le aule restano chiuse al termine delle lezioni. Nel frattempo è stato diramato un lungo comunicato, con le rivendicazioni del collettivo Zanna Rossa (appoggiate da Osa Milano), e in giornata sarà diffuso un nuovo e più capillare sondaggio tra gli studenti. Primo punto all’ordine del giorno: "Rivendichiamo un nuovo modello di scuola, meno competitivo e aziendalistico". Sotto la lente, oltre al disagio psicologico, l’"edilizia fatiscente", a partire dai bagni inagibili e dai controsoffitti ammuffiti: "Nella palestra dello
Zappa sono ormai settimane che cade l’acqua dal bagno di sopra sui tavoli da ping-pong".
Tra le tematiche anche la battaglia contro le classi pollaio e non va giù il ritorno alla "vecchia maturità", "senza tenere conto che gli studenti che hanno vissuto la pandemia e la Dad sono ancora a scuola", sottolineano dal collettivo, ricordando che "quest’anno, inoltre, come ormai da qualche tempo, si terrà conto del
curriculum dello studente, una vera e propria prova dell’aziendalizzazione della scuola". Tra le rivendicazioni, "una scuola antifascista" anche dopo i fatti di Firenze, "lo stop al Pcto" ovvero l’ex alternanza scuola-lavoro, e più spazio alla socialità: "Bisogna ripensare alla scuola non solo come luogo dove vengono impartiti saperi tradizionali in modo frontale, ma come luogo di relazione - scrive il collettivo del Cremona-Zappa -. Ora a scuola si parla di ritorno alla normalità, ma una normalità in cui gli studenti sono oppressi in una scuola gabbia".Si.Ba.