Dalla nuova elementare in via Manzoni alla transizione digitale: Cernusco batte cassa a Roma, 11 milioni chiesti al Pnrr "per il salto nel futuro". Dal restyling delle materne al nuovo stadio da rugby, all’ampliamento dei servizi on-line del Comune: "Ventaglio ampio, non abbiamo trascurato nulla", dice il sindaco Ermanno Zacchetti (nella foto), che fa il punto sui progetti. "Con l’ultimo bando abbiamo chiesto 547mila euro per potenziare l’offerta telematica della pubblica amministrazione, migliorare la sicurezza dei cyber-archivi e l’accessibilità del nostro sito. Un percorso che abbiamo avviato da anni e che con la pandemia ha subito un’accelerazione: da poche settimane abbiamo introdotto l’ultimo tassello, la prenotazione via computer degli appuntamenti all’Anagrafe. Novità accolte con favore da cittadini sempre più smart".
Si allunga così la lista delle opere in attesa di finanziamento "per cambiare faccia alla città". Fra le più attese, "la ristrutturazione delle elementari in via Manzoni, tetto e facciate, e sempre sul fronte istruzione, la nuova illuminazione alle materne di via Mosè Bianchi e via Dante, l’ampliamento e il restyling del nido in via don Milani. Siamo concentrati sull’offrire a ragazzi e bambini ambienti sempre più confortevoli e al passo con i tempi".
Nella lista non mancano gli spunti per il neonato Distretto del Commercio, la cabina di regia incaricata di mantenere e rilanciare i negozi di vicinato nei prossimi tre anni e il nuovo tempio del rugby. "Il solo in Italia scelto dalla Federazione per accedere alle risorse del Pnrr. Un onore per noi ma anche la consapevolezza di aver lavorato per centrare il risultato". Il Comune aveva già accantonato 1 milione e mezzo per realizzare la struttura, ma ne ha chiesti altri 3,3 con un disegno che "ha tutte le carte in regola per spuntarla: zero barriere architettoniche e l’elevata efficienza energetica, la novità al centro sportivo di via Buonarroti sarà Nzeb, cioè a consumo quasi nullo". Una regola che varrà dappertutto: spogliatoi, magazzino, palestra, club-house e tribuna.
Barbara Calderola