Milano, 1 dicembre 2020 - Un'altra giornata di protesta nel mondo della scuola. Il Comitato di insegnanti, genitori e studenti 'A Scuola!' in presidio, questa mattina, davanti a Palazzo Pirelli, a Milano, dove saranno ricevuti e ascoltati dal presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, e dai capigruppo regionali. La loro richiesta è quella di far rientrare in classe gli studenti delle superiori il 9 dicembre, per dar loro l'opportunità di riprendere l'attività in presenza, riadattarsi ai ritmi scolastici prima delle vacanze natalizie e per testare il sistema di tracciamento del Covid, gli ingressi scaglionati e il sistema di trasporto.
Il Comitato consegnerà un documento, con 700 firme raccolte in soli 5 giorni, che contiene proposte operative per riaprire le aule anche agli alunni delle scuole secondarie di secondo grado, chiuse dal 26 ottobre quando e' entrata in vigore l'ordinanza regionale anti-contagio che impone la Didattica a distanza al 100%, poi confermata dai provvedimenti governativi successivi. Molte le scritte esposte che segnalano il disagio legato all'isolamento degli studenti: "Ragazzi a rischio, non c'e' salute senza salute mentale", "Nel 31% delle famiglie italiane gli under 18 temono di non rivedere piu' i loro amici piu' cari", "l'isolamento prolungato triplica il rischio di depressione", "la Dad rischia di alimentare la ferita della dispersione scolastica".
"Abbiamo scritto un documento con alcune proposte concrete perche' riteniamo che si possa tornare a scuola in sicurezza, anche guardando a Paesi europei come Francia, Spagna, Regno Unito e Germania, che le hanno tenute aperte, mentre in Italia sono state le prime a chiudere sia nella prima che nella seconda ondata di coronavirus", ha spiegato Lisa Jucca, del Comitato 'A Scuola', che ha aggiunto: "Ora si riaprono i centri estetici, ma gli studenti delle scuole secondarie sono 'lasciati a casa' in Dad, non garantendo cosi' il loro diritto all'istruzione".
Per il Comitato il rientro il 9 dicembre, anche se per solo due settimane di scuola, permetterebbe agli studenti di recuperare il ritmo scolastico fatto di orari, scadenze, frequenza, interrogazioni, messo a dura prova dalla DAD e fondamentale per riprendere dopo l'ulteriore stop della lunga pausa natalizia". Anche perche' "gli studenti delle superiori dal 24 febbraio al 24 ottobre, in particolare negli istituti in cui gia' si applicava la presenza del 50%, hanno frequentato solamente 18 giorni in classe (18 giorni in classe in sei mesi di scuola, non contando luglio e agosto)".
Il rinvio dell'apertura delle scuole superiori al 7 gennaio, caldeggiato proprio dalle Regioni, ci lascia perplessi - si legge nel documento -. Chiediamo di far rientrare in classe gli studenti delle superiori il 9 dicembre (con l'obbligo per gli Istituti di avere in presenza il 50% di studenti), per due motivi: l'attuale livello di contagi, con la curva in calo, e' un momento particolarmente indicato per 'mettere alla prova' il sistema, evitando di farlo a gennaio quando, al rientro dalle vacanze natalizie, prevedibilmente i contagi torneranno a salire".
l timore del Comitato "e' che a gennaio, con la curva dei contagi in probabile rialzo dopo le vacanze, la strada piu' semplice, come avvenuto a fine febbraio e a fine ottobre, sara' di nuovo il tenere chiuse le scuole. Per questo chiediamo: cosa e' stato fatto e cosa si sta facendo per potenziare i sistemi dei trasporti? Quali piani sono stati approntati? E' stato considerato di utilizzare pullman privati almeno sulle grandi direttrici di traffico extra-urbano? Cosa e' stato fatto e cosa si sta facendo sul piano del tracciamento sanitario? Mentre si chiudevano le scuole, il 26 ottobre, il Governatore annunciava che stavano arrivando i test rapidi per le scuole: dove sono? I centri appena aperti in via Novara e a Linate sono pronti ad assorbire eventuali nuove richieste in massa per quarantene e screeenig?".